Sono tre le vittime di un naufragio avvenuto lo scorso 27 gennaio nel Mediterraneo.
Due persone sono annegate nel tentativo di raggiungere la nave dei soccorritori. Una donna è invece deceduta in ospedale in Tunisia, dove era stata portata dai soccorritori, insieme a due bambini che versano ancora in gravi condizioni.
Nella stessa giornata sono stati tratti in salvo 800 migranti: si trovavano a bordo di due barconi, due gommoni e un barchino.
Il Centro Astalli sottolinea come sia urgente intervenire in maniera definitiva sul traffico di esseri umani, attraverso l’istituzione di vie d’ingresso legali in Europa.
Secondo P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli: “Ormai sono diverse le sperimentazioni d’ingresso protetto che stanno funzionando su piccola scala come canali umanitari e programmi di reinsediamento.
Rendere strutturali e ampliare la portata di tali misure sia responsabilità di istituzioni nazionali e sovranazionali. Non si può continuare a rimanere inerti davanti alla morte di migliaia di persone. Nel Mediterraneo la vera emergenza umanitaria è costituita da una sistematica violazione dei diritti umani e della dignità di quanti migrano in cerca di una vita libera e degna”