Vittime del terrorismo: “La religione non c’entra”

Etiopia, Afghanistan e Austria in queste ore piangono le vittime di attentati e uccisioni di cittadini inermi.

Il Centro Astalli esprime profondo cordoglio ed esprime vicinanza alle comunità locali duramente colpite, condannando queste e ogni altra forma di violenza.

Nelle parole di P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli il nostro allarme: “Dopo i recenti tragici episodi in Francia, Nigeria e Camerun si aggiungono morti ai morti. Il mondo sembra essere attraversato da un’onda di terrore che spaventa e disorienta.

Oggi, più di ieri, siamo chiamati ad essere protagonisti di un cambiamento in favore della pace, unica via per curare le ferite di un mondo duramente colpito e ferito dalla pandemia.

Chiediamo a istituzioni e media di agevolare la comprensione della complessità dei fatti creando un clima di riflessione che porti a innescare processi di cambiamento sociale in cui diritti e legalità siano fondamenta di società coese e sicure.

Ribadiamo il fermo convincimento che nasce dal quotidiano dialogo della vita con i rifugiati che incontriamo e accogliamo: le religioni sono sempre vie di pace e di vita per tutti.
Usarle per spiegare violenze e crimini è profondamente sbagliato oltre che dannoso e non onora le vittime incolpevoli dell’orrore che ogni religione condanna fermamente”.

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