Un’ennesima tragedia a largo di Lampedusa: 29 profughi sono morti per ipotermia. È accaduto a un centinaio di miglia dall’isola di Lampedusa. I migranti fanno parte del gruppo di 105 naufraghi salvati nel corso della notte.
Il Centro Astalli esprime dolore e cordoglio per la terribile morte di 29 perone questa notte a largo di Lampedusa.
“Ancora una volta, attoniti davanti all’orrore, ci troviamo a chiedere la creazione immediata di canali umanitari sicuri che evitino a uomini e donne in fuga da guerre e persecuzioni di rischiare la vita affidandosi a trafficanti di essere umani” così commenta P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli.
Sono sempre più urgenti soluzioni efficaci che assicurino l’incolumità dei rifugiati.
“Mentre il dibattito tra Stati e istituzioni europee continua ad essere sempre più incentrato su questioni prettamente economiche e finanziarie, la vita e i diritti dei migranti vengono regolarmente messi in secondo piano. Ma noi non vogliamo e non possiamo accettare che il Mediterraneo continui a essere un cimitero”.
Dopo un anno in cui l’Italia si è adoperata per salvare migliaia di vite umane nel Mediterraneo, l’operazione Mare Nostrum è stata interrotta. L’operazione Triton che è subentrata ha un raggio di azione molto più ridotto e il suo obiettivo primario è quello di controllare le frontiere esterne dell’Unione.
Conclude Ripamonti: “È necessario intensificare gli sforzi, sul piano operativo ma anche normativo, per consentire ai rifugiati di arrivare in sicurezza, fermando le stragi alle frontiere e ponendo fine alla piaga del traffico di esseri umani”.