Il Tavolo Asilo e Immigrazione, la principale coalizione della società civile italiana impegnata nella promozione e tutela dei diritti delle persone di origine straniera, con più di 40 aderenti, tra cui il Centro Astalli, in una conferenza stampa ha presentato i dati registrati e le criticità riscontrate dopo la visita di monitoraggio negli 8 Centri per il rimpatrio attivi (Gradisca d’Isonzo – Gorizia), Macomer – Nuoro, Milano, Roma, Palazzo San Gervasio – Potenza, Bari, Restinco – Brindisi,
Caltanissetta) in accordo con i/le parlamentari del Gruppo di Contatto, che fanno capo ai partiti di opposizione (PD, Movimento 5Stelle, Verdi e Sinistra Italiana, +Europa).
Le visite, alle quali erano presenti rappresentanti di numerose organizzazioni aderenti al TAI, in presenza di medici, avvocati e mediatori linguistici, sono state effettuate tutte a partire dalle 11 di lunedì 15 aprile 2024 e hanno da subito rivelato una difformità di comportamento da parte delle Prefetture.
Nei CPR di Milano, Caltanissetta, Roma, Bari, Brindisi e Palazzo San Gervasio i/le parlamentari e/o i/le consiglieri/e regionali sono entrati, in alcuni casi dopo alcune resistenze iniziali, con delegazioni più o meno numerose del TAI e di altre organizzazioni locali.
A Macomer ai rappresentanti della società civile è stato impedito di entrare mentre a Gradisca d’Isonzo, dopo l’accesso iniziale consentito anche ai rappresentanti della società civile, agli stessi è stato intimato di lasciare la struttura.
Al di là dell’aspetto igienico e sanitario, carente quasi ovunque, si riscontrano criticità strutturali che confermano la necessità di chiudere questi luoghi di detenzione amministrativa dove, persone che non hanno commesso alcun reato,
vengono detenute in assenza dei fondamentali diritti garantiti alle persone private della libertà in Italia.