Si è concluso il vertice informale dei Ministri dell’Interno a Innsbruck poche ore prima che la nave Diciotti attraccasse al porto di Trapani e facesse sbarcare i 67 migranti tratti in salvo in acque internazionali.
Sono 12 i corpi abbandonati abbandonati in mare dalla nave americana Trenton che martedì mattina ha soccorso e tratto in salvo altre 40 persone, vittime di un naufragio.
Sono cento i dispersi in un naufragio di migranti, avvenuto domenica scorsa al largo della Libia, sulla base delle testimonianze di alcuni sopravvissuti.
La situazione in Libia resta altamente instabile, nei centri di detenzione i migranti, esposti a violenze e abusi, rischiano la vita. Il tentativo di attraversare il mare per molti migranti è dunque l’unica possibilità di salvezza.
Il Centro Astalli, Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati in Italia, esprime seria preoccupazione per la situazione dei migranti nel Mediterraneo, per la sostanziale indifferenza da parte degli Stati membri e dell’Unione Europea riguardo la condizione di pericolo e morte di migliaia di persone, e per le politiche di accordo con la Libia che da settimane occupano le Agende delle istituzioni nazionali coinvolte.
Secondo quanto riportano i superstiti di due diversi naufragi avvenuti in queste ore nel canale di Sicilia i migranti che hanno perso la vita nel Mediterranei sono circa 200, tra cui donne e bambini.