Per arginare il crescente flusso di richiedenti asilo, la Svezia, a partire dalla mezzanotte di ieri, ha iniziato ad applicare i controlli sottoponendo alla verifica dei documenti di identità tutti i viaggiatori in arrivo dalla Danimarca e respingendo chiunque non presenti i documenti necessari. Stoccolma ha inoltre notificato all’UE la sospensione temporanea del trattato di Schengen. Si tratta della prima volta in quasi 50 anni che la Svezia chiude la frontiera danese; tale misura estrema è stata presa in seguito al forte numero di richieste di asilo ricevute nel 2015,oltre 150mila.
Anche il primo ministro danese Lars Løkke Rasmussen, a poche ore dall’annuncio dell’introduzione dei controlli alla frontiera svedese, ha annunciato la chiusura della frontiera con la Germania per i migranti che non sono in possesso dei documenti necessari.
Martin Schaefer, portavoce del ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, ha così commentato la reintroduzione in Svezia dei controlli alla frontiera: “La libertà di movimento è un principio importante, uno dei risultati più grandi (nell’Ue) negli ultimi anni”. In merito alla chiusura della frontiera con la Germania decisa da Copenhagen, il portavoce ha ribadito: “Schengen è molto importante ma è in pericolo”. Il trattato di Schengen, infatti, ammette la reintroduzione dei controlli alle frontiere in casi eccezionali, come una seria minaccia alla sicurezza interna o per problemi di ordine pubblico, ma solo per una durata limitata di tempo.