Il Centro Astalli esprime seria preoccupazione per la vicenda che coinvolge in queste ore 67 migranti a bordo della nave italiana Diciotti, di cui 58 uomini, tre donne e sei minori, in attesa di sapere quale sarà il porto in cui entrare.
Ancora una volta l’assenza di operazioni efficienti di soccorso in mare, la chiusura dei porti e la mancanza totale di vie legali d’ingresso in Europa mettono in pericolo la vita di uomini e donne in cerca di salvezza.
Il Centro Astalli chiede a istituzioni nazionali e sovranazionali misure responsabili che abbiano come priorità l’incolumità dei migranti.
Occorre abbassare i toni e agire con prudenza nell’interesse di tutti.
La tensione che può esserci in una situazione di forte stress da parte di migranti esausti e spaventati va gestita, mai strumentalizzata correndo il rischio di alimentare polemiche che ostacolino il risolversi della vicenda nel migliore dei modi.
È verosimile che i migranti si siano spaventati e agitati alla possibilità di essere trasbordati e riportati in Libia.
È noto infatti che la Libia non è un paese terzo sicuro e vi siano abusi e violazioni dei diritti umani ai danni dei migranti, denunciate, ancora una volta dall’UNHCR, solo pochi giorni fa.