Il SaMiFo (Salute Migranti Forzati) è una Struttura Sanitaria a valenza Regionale per l’assistenza e la cura di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. Nato nel 2006 con un protocollo d’intesa tra la ASL Roma 1 e il Centro Astalli, ha sede nel poliambulatorio di via Luzzatti, vicino a Piazza Vittorio e alla Stazione Termini, luoghi storicamente molto frequentati dai migranti presenti in città. Rappresenta pertanto una realtà consolidata di collaborazione tra medici e operatori sanitari del servizio pubblico e operatori e mediatori del privato sociale specializzati nell’ascolto e nell’accoglienza dei migranti, oltre che un presidio a garanzia del diritto alla salute.
Le linee di attività sono molteplici: l’orientamento socio-sanitario, gli ambulatori di Medicina Generale, Psicologia, Psichiatria, Medicina Legale, Ginecologia e Ostetricia, Ortopedia. Le persone che si rivolgono al SaMiFo infatti presentano spesso problematiche complesse: patologie fisiche, sofferenze psichiche legate alle esperienze traumatiche passate, al viaggio e e alla precarietà delle condizioni di vita in Italia. In particolare, la medicina legale certifica gli esiti di maltrattamenti e torture dei pazienti da sottoporre alle Commissioni territoriali e ai Tribunali, a sostegno della domanda di protezione internazionale.
I mediatori linguistico-culturali garantiscono una comunicazione efficace, essenziale per l’instaurarsi di una buona relazione tra medico e paziente.
Il SaMiFo promuove la formazione del personale socio-sanitario pubblico e del privato sociale attraverso corsi, seminari e incontri. Inoltre, partecipa a reti strutturate di advocacy come il GRIS (Gruppo Immigrazione e Salute) e il TIS (Tavolo Immigrazione e Salute) per favorire un confronto e un’interlocuzione con le istituzioni nazionali.
Dati statistici
La pandemia non ha cancellato le drammatiche storie dei migranti seguiti al SaMiFo e il loro faticoso percorso verso il riconoscimento di diritti e dignità.
Dove siamo
Via L. Luzzatti 8 – 00185 Roma
Testimonianze
La medicina di comunità