Vi sono più di 100 milioni di persone sradicate nel mondo, tra rifugiati che hanno cercato sicurezza in un paese che non è il loro e persone che sono sfollate all’interno del proprio paese. Circa il 50 per cento di queste persone è costituito da donne e bambini.
Lontane dalla loro casa, dalla loro famiglia, senza la protezione del loro governo, le donne sono particolarmente vulnerabili. Devono affrontare le difficoltà di viaggi molto lunghi verso l’esilio e spesso l’indifferenza per la loro situazione.
Rischiano di subire attacchi da parte di soldati, appartenenti alle forze di sicurezza, gruppi armati, banditi, pirati o altri sfollati. A volte i contrabbandieri aiutano le donne a passare il confine in cambio di prestazioni sessuali o soldi.
Nei campi profughi le donne rifugiate rappresentano quasi sempre l’unica speranza di sopravvivenza per i loro  figli, proprio nel periodo in cui sono meno in grado di sopportare questo peso da sole. Ogni giorno è una sfida. Si comincia all’alba facendo la fila per l’acqua in mezzo al fango del campo profughi. Poi, le taniche da  trasportare fino alla tenda. E ancora chilometri e chilometri di cammino per raccogliere qualche ramo secco con  cui cuocere gli ingredienti della razione alimentare. Cibo che, molto spesso, viene distribuito dagli uomini secondo criteri arbitrari, a volte dirottato per altri scopi o venduto al mercato nero.
La maggior parte delle donne in fuga non arriva a chiedere asilo all’estero. Una piccola minoranza di donne rifugiate cerca asilo nei paesi industrializzati. Anche quando sono trattate con rispetto, molte donne sono troppo spaventate per descrivere le loro umilianti esperienze davanti a stranieri.


Alcune cifre
Nel mondo, l’80 per cento delle vittime di armi da fuoco leggere è costituito da donne e bambini, un bilancio che è maggiore delle vittime tra militari.
La violenza tra le mura domestiche è la più diffusa forma di abuso ai danni delle donne. Sono solo 44 i paesi del mondo che specificamente proteggono le donne dalle violenze domestiche.
Le donne sono sottoposte a svariati abusi sessuali. In Bosnia e Ruanda lo stupro era diventato un obiettivo deliberato di guerra. Oltre 20mila donne furono stuprate in Bosnia in un solo anno, il 1992, e la grande maggioranza delle donne sopravvissute al genocidio in Ruanda è stata vittima di aggressioni sessuali.
Oltre 300mila giovani, tra cui molte donne rifugiate, prestano attualmente servizio come baby soldato nel  mondo.
La maggioranza delle persone oggetto di traffici umani sono donne, in particolare quelle destinate alle  industrie sessuali nel mondo.