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- Scheda 1 – Guerre e persecuzioni
Ha detto
Quando sono tornati i talebani in Afghanistan la mia vita e quella della mia famiglia si sono trasformate in un inferno. Hanno distrutto la nostra casa. Volevano ucciderci. In pochi giorni abbiamo perso tutto.
(dal racconto di Hamed, rifugiato dell’Afghanistan)
Si parla di … la guerra non fa differenza di età
La guerra in Siria che ha costretto alla fuga circa 6,4 milioni di persone e ha provocato 6,8 milioni di sfollati interni; l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che ha causato 5,9 milioni di sfollati interni e 6 milioni di rifugiati; la riconquista dell’Afghanistan da parte dei talebani a seguito del ritiro delle truppe internazionali che ha provocato lo sfollamento interno di 9,7 milioni di persone e 6,4 milioni di rifugiati; la guerra civile in Somalia, a cui si aggiunge la siccità provocata dalla crisi climatica che sta causando la fuga di centinaia di migliaia di persone in altri Paesi e l’incremento del numero degli sfollati interni; il continuo inasprirsi delle tensioni in Colombia, dove ci sono 6,9 milioni di sfollati interni; il conflitto in Sudan, a seguito dell’ennesimo tentativo di transizione democratica non andato a buon fine, ha causato oltre 7,1 milioni di nuovi sfollati all’interno del Paese e 1,9 milioni di rifugiati sudanesi in fuga nei Paesi limitrofi come Ciad (923.300) e Sud Sudan (359.600); la grave situazione di Haiti, causata dalle violenze da parte delle bande armate, che ha determinato oltre 300mila sfollati interni e decine di migliaia di persone in fuga nei Paesi vicini: sono solo alcuni esempi di come i conflitti vengano a volte semplicisticamente attribuiti a conflitti tra etnie o tra seguaci di religioni diverse, tralasciando invece che le vere cause sono molto più complesse.
A un’analisi più attenta, si scopre che alla radice di molte guerre c’è spesso la sete di ricchezze e risorse naturali o la volontà di assumere il controllo di zone strategicamente significative per l’economia internazionale.
Se i conflitti in corso rimangono irrisolti e i rischi che ne esplodano di nuovi non
vengono frenati, un aspetto che definirà il ventunesimo secolo sarà il numero sempre crescente di persone costrette a fuggire e le opzioni a loro disposizione per farlo sempre più terribili e pericolose.
Secondo l’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati), il numero di coloro che negli ultimi anni sono stati costretti a lasciare le proprie case è elevatissimo. Nel 2023 erano 117,3 milioni le persone in fuga nel mondo. Provengono da Paesi dove sono in corso guerre o conflitti, ma spesso anche da società in cui rappresentano una minoranza etnica, appartengono a una religione differente da quella di alcuni estremisti o sono iscritti a partiti politici di opposizione in Stati in cui finte democrazie nascondono regimi dittatoriali. Tra le prime vittime di guerre e persecuzioni si contano donne e bambini, che in molti Paesi sono anche costretti a combattere in prima persona.
Guerre “interessate”, guerre dimenticate
Nel mondo oggi ci sono più di settanta nazioni interessate da conflitti di vario tipo.
Ci sono zone del mondo come l’Afghanistan e l’Iraq coinvolte ancora, dopo molti anni, in situazioni di conflitto, la Repubblica Democratica del Congo interessata da una guerra ventennale che ha causato la morte di milioni di civili, il Medio Oriente in cui secondo le stime dell’UNRWA alla fine del 2023 nella Striscia di Gaza la popolazione sfollata ammontava a più di 1,7 milioni di persone (oltre il 75% della popolazione). In Libia dal rovesciamento del regime di Gheddafi nel 2011, la nazione è ostaggio dei gruppi terroristici e delle milizie armate: il conflitto prima e la crisi endemica poi hanno sfidato qualsiasi tentativo di sforzo nazionale e internazionale per trovare una stabilità. In Etiopia sono ormai 3 anni che è in atto un ferocissimo confronto armato tra l’esercito governativo e la comunità di etnia tigrina: 800mila le vittime e 2 milioni e mezzo gli sfollati, di cui oltre 50mila rifugiati in Sudan, intrappolati in un’altra sanguinosa guerra civile iniziata il 15 aprile 2023. La regione del Sahel e in particolare l’area che comprende Mali, Niger, Burkina Faso, Ciad, le regioni nord est della Nigeria e il nord del Camerun, sono sottoposte a continui attacchi e violenze contro i civili da parte di gruppi armati attivi nella zona. In Myanmar prosegue la guerra civile dopo il colpo di Stato dei militari del febbraio 2021 in cui i movimenti di protesta popolare furono repressi nel sangue. Tutto ciò ha portato a un violento conflitto etnico contro la già perseguitata minoranza Rohingya. Infine, in Venezuela la crisi sociale ed economica ha portato negli anni alla migrazione forzata di 6,1 milioni di persone.
Ovunque, ai motivi razziali e ideologici si uniscono motivazioni economiche, come il desiderio di impadronirsi di nuovi territori per lo sfruttamento di materie prime e gli interessi delle multinazionali che producono e commerciano armi.
Le tante realtà di guerra o di conflitto che esistono nelle varie regioni del mondo sono spesso guerre dimenticate, perché i media ne parlano poco o non ne parlano affatto. E così il mondo dimentica che interi popoli lottano ogni giorno per la sopravvivenza, mancando loro beni essenziali quali cibo e medicine.
Parole da leggere, parole da ascoltare
Canzoni, poesie, racconti, video per dare voce a storie di rifugiati. Parole celebri, parole inedite. Guerre del passato e conflitti contemporanei. Bisogna sapere per non ripetere. Per questo vi proponiamo un viaggio nelle vicende e nelle emozioni di persone costrette a scappare da guerre ingiuste e da atroci persecuzioni. La lettura, la visione e l’ascolto di opere celebri o inedite, di classici o contemporanei vi permetterà di conoscere meglio la realtà delle guerre nel mondo e nella storia.
Se questo è un uomo – Primo Levi
In fuga dalla guerra per inseguire un sogno
Sono partito dalla Sierra Leone quando avevo vent’anni. Sono stato rifugiato una prima volta da piccolo, quando con la mia famiglia siamo dovuti scappare in Guinea perché in Sierra Leone c’era la guerra. Siamo tornati a casa dopo 6 anni, ma poco dopo è scoppiata un’epidemia di ebola. Non potevamo uscire, andare a scuola, non si poteva fare nulla.
Nella vita ho sempre voluto studiare e ci ho provato in tutti modi a farlo ma a casa mia era impossibile. Sono andato via, prima in Mali, poi in Niger e infine nell’inferno della Libia. Mi hanno messo in carcere per due settimane. Ho subìto ogni tipo di tortura. Quando sono uscito, ho tentato la traversata in mare. Eravamo 170 su un gommone. Ci ha salvato una nave umanitaria e così sono arrivato a Lampedusa.
Barry, rifugiato della Sierra Leone. Testimonianza raccolta a cura del Centro Astalli
Refugees
Il musicista giamaicano Jimmy Cliff, conosciuto anche come “padrino” del reggae, attraverso l’album “Refugees” punta i riflettori sul mondo dei rifugiati. L’artista a tale proposito ha sottolineato: “Nessuno di noi dovrebbe essere costretto dalla violenza, dall’economia, dalla guerra o dalla persecuzione a lasciare il proprio paese contro la propria volontà”. Cliff ha collaborato con la sua etichetta discografica e l’UNHCR, per creare una pagina web dove è possibile conoscere la situazione dei rifugiati nel mondo.
Per saperne di più, navigando in rete
Spesso trovare notizie aggiornate sulle guerre nel mondo non è semplice e comunque non basta affidarsi ai TG e a quotidiani nazionali. Ecco alcuni siti sempre aggiornati con notizie su conflitti in corso.
ARCHIVIO DISARMO: sito dell’Istituto di ricerca sui problemi del controllo degli armamenti, della pace e della sicurezza internazionale
LIMES: sito di Limes, rivista italiana di geopolitica
ATLANTE DELLE GUERRE: sito dell’Associazione 46° Parallelo che monitora guerre e conflitti nel mondo
NIGRIZIA: sito della rivista Nigrizia, con ampio materiale sulla situazione in Africa
GUERRE NEL MONDO: notizie giornaliere sulle guerre nel mondo
CRISIS GROUP: sito dell’International Crisis Group, organizzazione indipendente che monitora le guerre nel mondo
ISPI: sito dell’Istituto per gli studi di politica internazionale che si occupa di analisi geopolitica e geoeconomica a livello internazionale con attività di ricerca e pubblicazione
Se vuoi approfondire con libri e film
Sono ancora molte le aree del mondo interessate da guerre e conflitti. Spesso, scrittori e registi, italiani e stranieri, hanno ambientato le loro opere in alcuni di questi contesti. Leggere un libro o guardare un film può essere un modo utile per conoscere la situazione di alcune zone di crisi da cui provengono molti rifugiati.
NICO PIRO, SE VUOI LA PACE CONOSCI LA GUERRA, HARPERCOLLINS ITALIA, 2024
MAURO BIANI, ROBERTO VICARETTI, DOVE SONO I PACIFISTI? PEOPLE, 2024
Si consiglia il focus di approfondimento “Guerre dimenticate”.
Foto in anteprima: Flickr/JRS