Il Centro Astalli Trento nasce nel 2005 nel complesso di Villa Sant’Ignazio. In Casetta Bianca vennero ospitati i primi rifugiati in arrivo da Roma. Oggi l’Associazione, oltre all’accoglienza, offre anche diversi servizi di orientamento legale e di tutela socio-sanitaria. Per favorire l’inserimento delle persone migranti e promuovere un’integrazione di lungo periodo tutte le iniziative e i progetti sono frutto della collaborazione costante con la comunità, in particolare enti locali e istituzioni pubbliche, realtà di promozione e tutela della salute, enti formativi e di inserimento lavorativo, associazioni di volontariato e scuole.

Il Centro Astalli Trento promuove un modello di accoglienza diffusa e integrata. Una sfida non facile, anche perché il Trentino rappresenta una tappa della rotta balcanica: se fino a pochi anni fa chi raggiungeva il territorio attraverso il confine terrestre a est veniva inserito velocemente in un progetto di accoglienza, nel 2024 i tempi di attesa per accedere a una residenza o a un alloggio CAS sono cresciuti esponenzialmente superando i 200 giorni. Giovani, soprattutto provenienti dal Pakistan e dal Marocco, sono costretti ad attendere il riconoscimento del diritto all’accoglienza per mesi, in strada e sotto i ponti della città. Per far fronte all’emergenza nel 2024 è stato inaugurato Casa Shalom, un dormitorio con 35 posti, realizzato all’interno del convento dei Frati Francescani in partnership con il Comune di Trento, che assorbe i 16 posti del dormitorio di Casa San Francesco, e si aggiunge a quello Ex Bellesini, con 24 posti disponibili. Nell’anno i dormitori hanno accolto 160 persone richiedenti asilo senza dimora, con problemi di salute fisica e psicologica, situazioni di sfruttamento lavorativo e dipendenze.
Nell’ambito della rete CAS, il progetto UCI-Una Comunità Intera, nato nel 2018 in collaborazione con l’Arcidiocesi di Trento, gli ordini religiosi del Trentino e altre cinque realtà locali del Terzo settore, ha garantito l’accoglienza a 78 persone, tra cui uomini, donne e bambini, e servizi di inclusione a oltre 200 utenti. L’Associazione gestisce anche il SAI, in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, che ha accolto 152 persone, tra singoli e nuclei familiari.
Una volta conclusi i progetti di accoglienza, permane la difficoltà ad accedere al mercato immobiliare locale, sia per l’inaccessibilità dei prezzi e dei requisiti richiesti in entrata sia, soprattutto, per una chiusura pregiudizievole dei proprietari degli immobili verso l’utenza straniera. Questa difficoltà è sempre stata alla base dei progetti di semi-autonomia, dedicati a chi è titolare di protezione internazionale e ha un contratto di lavoro, dove sono state accolte 77 persone, tra rifugiati singoli e nuclei familiari.
L’Associazione ha rafforzato la presenza sul territorio di Astalli Incontra, un sistema di sportelli informativi rivolto alle persone in cerca di supporto digitale, psicologico, linguistico,  legale, lavorativo e sociale.
Bisogni a cui si è cercato di far fronte, grazie al progetto FAIR, realizzato insieme a Popoli Insieme, ASGI e ACLI del Trentino e di Padova, che ha permesso di implementare le attività di orientamento e accompagnamento. Mentre con il progetto ARCA, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la quota IRPEF dell’8×1000, il Centro Astalli Trento si è impegnato a presidiare la delicata fase di uscita dai progetti di accoglienza e la difficoltà delle persone a trovare casa, facendo incontrare famiglie accoglienti e persone rifugiate in cerca di un alloggio temporaneo, in un percorso di convivenza accompagnato e facilitato dall’Associazione.
Tra le iniziative di sensibilizzazione per la Giornata Mondiale del Rifugiato sono state organizzate iniziative significative, tra cui letture e laboratori per bambini, dialoghi tra persone rifugiate e società civile, cene comunitarie, proiezioni di film all’aperto, interventi istituzionali, tra cui il dialogo Frontiera d’acqua con ASGI e SOS Humanity, e una serata musicale.
Nell’ambito delle celebrazioni del 3 ottobre sono state accolte scuole della città, per riflettere insieme sul significato della giornata e nel pomeriggio la cittadinanza si è ritrovata per una commemorazione al Cimitero di Trento. In occasione della Settimana dell’Accoglienza, promossa e sostenuta dal CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti, è stato realizzato lo spettacolo teatrale A casa loro, un monologo in atto unico tratto dalle inchieste del giornalista Nello Scavo e interpretato dall’attore Giulio Cavalli, in collaborazione con il Forumpace.
Nel corso dell’anno la mostra itinerante e multisensoriale Nella direzione giusta è stata esposta in varie città delle valli per portare la riflessione sulla violenza della
rotta balcanica anche nelle periferie.
Consolidate le proposte formative di sensibilizzazione: il progetto Finestre, rivolto agli studenti dalla terza media in su, Valì dedicato alle elementari e Ma che giro dell’Oca!, gioco di ruolo sulle rotte migratorie, attività che hanno permesso di raggiungere 3.008 studenti nel corso dell’anno. A Natale è stato realizzato un evento di solidarietà con la Velàschmid Buskers Orchestra, un gruppo musicale composto da bambini delle scuole elementari, che dopo l’incontro con un rifugiato hanno creato la canzone Banyaà Ma Sé.
Tra le attività di advocacy, l’Associazione ha partecipato attivamente ai tavoli territoriali che si occupano delle migrazioni forzate. I

Dati

Contatti

Centro Astalli Trento
Via delle Laste 22 – 38121 Trento
Tel. 0461 1723408

www.centroastallitrento.it

[email protected]

Presidente: Stefano Graiff
Vicepresidente: Elisabetta Cescatti
Coordinamento: Daniele Danese

  • operatori: 77
  • volontari: 85