È uscito ieri il nuovo Rapporto di Oxfam sulla pandemia e la disuguaglianza, che evidenzia criticità che a livello mondiale si stanno acuendo da due anni a questa parte. L’aumento di persone sotto la soglia di povertà è infatti stimato a 163 milioni a fine 2021 dalla Banca Mondiale e, sebbene ci sia una ripresa della produzione in corso dallo scorso anno, questa non viene sfruttata da tutti allo stesso modo, e rischia di incrementare ulteriormente le già vertiginose disuguaglianze esistenti.
Anche l’accesso alle cure e più in generale alla sanità ha avuto e sta avendo degli effetti molto importanti sulle persone: se già nel 2017 (dunque prima della pandemia) metà della popolazione mondiale non aveva accesso a cure mediche sufficienti, oggi l’80% circa dei vaccini invece è stato somministrato nei paesi del G20 e solo l’1% nei paesi a basso reddito, per varie ragioni, sia tecniche sia di indisponibilità economiche a cui si potrebbe però sopperire.
L’Italia segue questo andamento mondiale seppur con le sue specifiche problematiche, poiché la forte decrescita dei settori a bassa specializzazione data dalla crisi pandemica, come quello turistico, ha prodotto disoccupazione soprattutto fra le categorie più fragili e le donne, che rappresentano purtroppo ancora una parte minoritaria del numero di laureati in Italia rispetto ai maschi. Il report dunque ci invita a vigilare sugli effetti di questa crisi, perché non diventi una scusa per dimenticarsi dei più poveri e di chi è più svantaggiato.