Nel mondo sono quasi 50 milioni le persone vittime di varie forme di schiavitù moderna, di cui 12,3 milioni sono minorenni. È quanto emerge dal XIV rapporto di Save the Children dal titolo “Piccoli Schiavi Invisibili”, pubblicato in occasione della “Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani” che si celebrerà il 30 luglio.
Il Report presenta una panoramica nazionale, europea e mondiale del fenomeno della tratta e dello sfruttamento attraverso l’analisi di dati statistici integrati da approfondimenti tematici, con l’obiettivo di restituire voce alle vittime minorenni, accolte nel sistema di protezione anti-tratta.
Il fenomeno della schiavitù moderna, in cui una persona si ritrova in una condizione di sfruttamento che non può rifiutare a causa di minacce, violenze, inganno o abuso, è caratterizzato da due principali elementi: il lavoro forzato e il matrimonio forzato.
Sono allarmanti i dati diffusi da Save The Children nel report: 3,3 milioni i minori coinvolti nel lavoro forzato, di cui 1,6 milioni sono implicati nello sfruttamento sessuale e 1,3 nello sfruttamento lavorativo in vari ambiti lavorativi, come quello domestico, agricolo, manifatturiero, edilizio, di accattonaggio e altre attività illecite. Oltre 320mila minori sono costretti al lavoro forzato da parte dei propri Stati in qualità di detenuti, dissidenti politici, o appartenenti a minoranze etniche o religiose che subiscono persecuzioni.
9 milioni sono invece i minorenni vittime di matrimoni forzati, un fenomeno che dal punto di vista geografico interessa in particolar modo l’Asia Orientale (14,2 milioni), l’Africa (3,2 milioni), l’Europa e Asia Centrale (2,3 milioni). Nella maggior parte dei casi (73%), i matrimoni forzati sono organizzati dai genitori delle vittime o da parenti in situazioni di grave vulnerabilità. La fascia di età in cui si stima il maggior numero di vittime di tratta e sfruttamento è quella compresa tra i 9 e i 17 anni.
29mila sono le vittime di tratta per sfruttamento sessuale e lavorativo in Europa dal 2017 al 2021, di cui il 16% è costituito da minori. Il 77% è costituito da bambine e ragazze nella fascia d’età fra i 15 e i 17 anni. I minori (bambini e bambine) vittime di sfruttamento sono maggiormente soggetti a forme di coercizione tramite l’uso della violenza psicologica, fisica e sessuale.
In Italia, a partire dal 1° gennaio al 31 maggio 2024, sono state svolte 1.150 valutazioni per soccorrere potenziali vittime di tratta. La maggior parte dei minori, l’81,3%, rientra nella fascia 16-18 anni. Tra le principali nazionalità soggette a valutazione c’è quella nigeriana (25%), ivoriana (13,6%) e marocchina (11,2%).
Sono bambini, bambine e adolescenti traditi dal mondo degli adulti che ha abusato della loro fiducia e calpestato i loro sogni. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte al fenomeno della tratta e dello sfruttamento minorile, un dramma diffuso nel mondo, ma presente anche nel nostro Paese, dichiara Raffaela Milano, Direttrice ricerca e formazione di Save the Children, aggiungendo che occorre un impegno deciso a sostegno delle giovani vittime accolte nel sistema di protezione affinché siano accompagnate nella costruzione di un futuro diverso e libero.