“Verso un noi sempre più grande” è il titolo del XXX Rapporto Immigrazione di Caritas italiana e Fondazione Migrantes presentato oggi alla Casa La Salle di Roma dal presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti.
Da quanto emerge è in calo il numero dei cittadini stranieri in Italia: poco più di 5 milioni, quasi 300mila in meno rispetto ad un anno fa. È l’effetto pandemia, con le morti causate dal virus, le restrizioni alla mobilità, unito al calo demografico generale.
Il primo dei dati messi in rilievo è che tra i 5.035.643 (-5,1%) residenti stranieri in Italia prevalgono le donne (51,9 per cento), che arrivano all’80% dall’Ucraina, dalla Georgia e da diversi Paesi dell’Est Europa. La maggioranza degli immigrati continua a vivere al Nord (58,5), nel Nord Est e nel Centro si aggirano entrambi intorno al 24,5 per cento, mentre nel Sud e nelle isole sono il 12,1% e il 4,8. Capitale dell’immigrazione è sempre Roma, in cui risiede il 10 per cento, seguita da Milano (9,2) e Torino (4,2).
Anche i permessi per motivi di protezione internazionale hanno segnato un decremento dal 2019 (-5,6%), a causa della chiusura degli arrivi dall’estero, degli sbarchi e degli attraversamenti dei confini. Spicca il calo dei permessi per i minori stranieri non accompagnati, che sono passati dai quasi 18mila del 2019 ai 3.774 del 2020.
Interessante è l’aumento degli stranieri iscritti negli istituti di scuola secondaria di secondo grado, segno della spinta delle seconde generazioni, che spesso hanno iniziato i loro studi in Italia. Invece quasi un quarto dei bambini figli di immigrati, nell’età 3-5 anni, non frequenta la scuola dell’infanzia.
Nel mondo, guardando al numero di persone che vivono fuori dal proprio Paese questo ha raggiunto nel 2020 la cifra record di 280,6 milioni (+8,4 milioni rispetto all’anno precedente) ovvero il 3,6% della popolazione mondiale. E l’Europa continua ad essere l’area con più presenze, con quasi 87 milioni di migranti (molti sono cittadini europei dell’area Schengen).
Nel volume si analizza, in particolare, l’impatto sanitario e sociale del Covid-19 e delle misure adottate sulla vita dei cittadini stranieri in Italia. E’ in aumento del 2,3 per cento, il numero di famiglie straniere in stato di povertà assoluta: sono oggi 568 mila, più di una famiglia su quattro, mentre tra i nuclei di italiani sono il 6 per cento.
Riguardo alla situazione sanitaria degli stranieri in Italia, Caritas e Fondazione Migrantes rilevano che a fine giugno 2021, solo il 50 per cento era stato vaccinato, ed erano appena iniziate le somministrazioni ad immigrati senza tessera sanitaria, mentre già il 60 per cento dei nati in Italia era stato immunizzato.
I lavoratori stranieri contagiati, in maggioranza colf e badanti, nelle famiglie che assistono, provengono soprattutto da Romania (21 per cento), Perù (13), Albania (8,1), Moldavia (4,5) ed Ecuador (4,2). E se tra italiani e stranieri sono aumentate le morti sul lavoro: +27,6 per cento dall’anno precedente (da 1.205 a 1.538) un terzo sono state causate dal Covid-19.
Nella popolazione straniera residente in Italia, infine, diminuiscono i fedeli musulmani e aumentano i cristiani. I primi sono oggi 1 milione e 400mila, il 2 per cento in meno e il 27,1 per cento del totale, mentre i cristiani sono 2,9 milioni, il 56,2 per cento a inizio 2021, a fronte del 53-54% degli anni precedenti. In maggioranza sono ortodossi, oltre il 57 per cento, poi cattolici, 866mila. La Fondazione Ismu al 1° gennaio 2021 segnala 144mila stranieri di religione buddista (pari al 2,8 per cento del totale, 102mila di religione indù, 98mila sikh e 47mila persone appartenenti ad altre religioni. Gli atei e gli agnostici sono circa 461mila.
Il drammatico calo di persone straniere nel nostro Paese preoccupa anche il presidente della Fondazione Migrantes, monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio. Accanto a lui il presidente della Caritas italiana Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia, che sottolinea la necessità che i cattolici e gli italiani di buona volontà non siano solo “persone che accolgono i migranti, ma che camminano insieme a loro”.
Le parole del cardinale Bassetti fanno riflettere: “Presto ci accorgeremo della loro mancanza, e ci pentiremo di non averli accolti come dovevamo”. “Parliamo – aggiunge – di milioni di cittadini stranieri che vivono in Italia spesso dimenticati” eppure, in questo tempo di pandemia “non possiamo permettere che si affermino dinamiche che ci rendono estranei gli uni agli altri”. Dovrebbe invece “sovrabbondare la speranza”, perchè “la gente sta soffrendo di una solitudine immensa”, soprattutto i più giovani e gli anziani”.