Presentato a Roma, presso l’aula magna delle Ferrovie dello Stato Italiane, il Rapporto Annuale 2013 dell’Osservatorio Nazionale sul disagio e la solidarietà nelle stazioni italiane (ONDS).
Il documento fotografa la situazione delle 13 stazioni italiane che aderiscono alla rete creata da Ferrovie dello Stato Italiane e ANCI nel 2004, in collaborazione con organismi del terzo settore e con le amministrazioni locali, per il coordinamento di interventi a favore delle fasce dei popolazione in condizione di grave marginalità sociale.
I dati sono stati raccolti presso gli Help Center presenti nelle stazioni di Chivasso, Genova, Torino, Milano, Bologna, Firenze, Pescara, Roma, Napoli, Foggia, Catania, Messina e Bari.
Il rapporto evidenzia che, nel 2013, oltre 25.000 persone hanno usufruito dell’assistenza degli Help Center. Si tratta di una popolazione molto diversificata che comprende un’alta percentuale di migranti in transitano nelle stazioni italiane – precisamente il 72,6% – la parte più rilevante dell’utenza”.
“Una buona parte dei migranti che transitano nelle stazioni sono rifugiati e richiedenti asilo che vivono questa esperienza soprattutto nella delicata fase del primo arrivo in città” è quanto ha dichiarato padre Giovanni La Manna, presidente del Centro Astalli, in occasione della conferenza stampa di presentazione del Rapporto. “Questo è un chiaro segno della necessità di ripensare le politiche sull’accoglienza abbandonando le logiche emergenziali e garantendo ai rifugiati un’accoglienza progettuale e dignitosa”.
Una realtà, quella descritta da La Manna che emerge anche dal rapporto dove si legge che “la permanenza degli stranieri in strada o in stazione è spesso una fase transitoria, che fa parte del processo migratorio. L’homelenessness rappresenta una tappa obbligata alla quale non sempre segue una sistemazione più accettabile. Le difficoltà linguistiche possono spesso ostacolare l’integrazione nel tessuto sociale, esponendo la persona a un maggiore rischio di indigenza”.