Presentato il 30° Rapporto ISMU sulle migrazioni

Presentato il 30° Rapporto sulle migrazioni 2024 a cura della Fondazione ISMU ETS (Iniziative e Studi sulla Multietnicità). L’elaborato prende in esame le questioni più significative della realtà migratoria in Italia sotto diversi profili, lavorativo, scolastico, religioso e demografico.

Secondo le stime del Rapporto, sono 5 milioni e 775mila le persone di origine straniera che al 1° gennaio 2024 risultano presenti in Italia, una diminuzione dello 0,3% rispetto al 2023, ossia 20.000 unità in meno. In aumento invece il numero dei residenti: 5 milioni e 254mila rispetto ai 5 milioni 141mila del 2022. Oltre il 70% dei residenti è costituito da cittadini non comunitari. Tra i dati più evidenti emerge quello che riguarda il numero delle nascite tra gli stranieri: a partire dal 2012, anno in cui ci fu il record delle nascite con 80mila nati, si è registrato progressivamente un calo demografico significativo, sino a giungere ai 50mila nati stranieri nel 2023. Per quanto riguarda l’acquisizione della cittadinanza, nel 2023 i nuovi cittadini italiani sono stati 214mila, di cui oltre il 92% erano non comunitari. Nel 2023 il 25% delle acquisizioni di cittadinanza è stato concesso in Lombardia, il 12,6% in Emilia-Romagna e l’11% in Veneto. I principali Paesi da cui provengono sono Albania e Marocco.

Nel 2024 sono sbarcate presso le coste italiane circa 66mila persone, una significativa diminuzione rispetto al 2023 (-57,9%). In particolare è stata registrata una riduzione dell’80% degli sbarchi dalla Tunisia, il 20% in meno dalla Libia e il 51% dalla Turchia. Nel 2024 hanno perso la vita lungo la rotta del Mediterraneo Centrale, la più letale al mondo, oltre 1.692 persone, di cui 79 bambini (nel 2023 erano stati 2.526, di cui 91 bambini). Per quanto riguarda i paesi d’origine, la maggior parte delle persone giunte in Italia nel 2024 proviene da Bangladesh (23,7%), dall’Egitto (21,3%), Guinea (18,4%), Tunisia (17,9%), Siria (17,4%), Costa d’Avorio (16,0%), Pakistan (14,5%), Burkina Faso (8,5%) e Mali (5,8%). In diminuzione anche gli arrivi via terra: nei primi 6 mesi del 2024 sono stati 3.400 persone durante i primi sei mesi del 2024, rispetto ai 5.600 dello stesso periodo del 2023. A entrare dalla frontiera con la Slovenia sono stati cittadini originari prevalentemente da Bangladesh, Siria, Turchia, Marocco e Afghanistan. Per quanto riguarda le domande di asilo in Italia, nei primi nove mesi del 2024 sono 130mila le nuove richieste presentate in particolar modo da cittadini del Bangladesh (con un aumento del 59% rispetto al 2023), Cina (+882%), Sri Lanka (+335%), Marocco (+115%), India (137%) e Perù (119%).

Negli ultimi trent’anni la popolazione con background migratorio è diventata una componente strutturale del mercato del lavoro e del sistema produttivo. Nel 2023 gli occupati stranieri di età tra i 15 e i 64 anni sono 2 milioni e 317mila. Tra il 2005 e il 2023 il tasso di attività nel lavoro degli italiani è cresciuto dal 61,9% al 66,4%, mentre per i lavoratori stranieri è passata dal 73,4% al 69,6%. Il tasso di occupazione per gli italiani è cresciuto dal 57,2% al 61,2%, mentre per gli stranieri è diminuito dal 65,8% al 61,6%. L’incidenza degli stranieri sul totale dei disoccupati è pari al 15,5%. È straniero il 30,4% degli occupati nei servizi personali e collettivi e il 18% degli occupati in agricoltura; il 17,4% è inserito nel settore della ristorazione e turismo e il 16,4% nelle costruzioni. Le imprese gestite da stranieri sono 392.489, pari al 13% del totale, nel 75% circa dei casi si tratta di ditte individuali. Le famiglie continuano a rappresentare il principale datore di lavoro degli stranieri con 900mila lavoratori regolarmente assunti. Particolarmente critica risulta la situazione delle donne straniere: negli ultimi 18 anni si è registrato un ampliamento del divario con le lavoratrici italiane del 5,9%.

All’interno del sistema scolastico, il numero degli alunni con cittadinanza non italiana, (nati all’estero e nati in Italia), durante l’anno 2022/23 è di 914.860, l’11,2% sul totale degli iscritti (8.158.138) dalle scuole dell’infanzia alle secondarie di secondo grado. Per quanto riguarda la provenienza, gli studenti sono originari di circa 200 Paesi diversi: il 44% degli alunni stranieri è di origine europea, oltre 1/4 è di origine africana, il 20% asiatica e l’8% dell’America latina. La cittadinanza più numerosa è rappresentata dalla Romania, con quasi 149mila studenti, seguita da Albania con 118mila presenze e Marocco (114mila). La maggioranza degli studenti con cittadinanza non italiana è concentrata nelle regioni settentrionali, in particolare in Lombardia con 231.819 alunni con background migratorio, seguita da Emilia-Romagna (111.811), Veneto (99.604), Lazio (83.716) e Piemonte (81.762).

In ambito religioso, la Fondazione ISMU ETS ha stimato che fino al 2024 la maggioranza assoluta della popolazione straniera residente in Italia sia di religione cristiana (53,1%), di cui il 29,1% ortodossi, seguiti dai cattolici (17,0%), dagli evangelici (2,8%) e dai i copti (1,6%). Le persone di religione musulmana rappresentano il 29,7%, i buddisti (3,3%), gli induisti (2,1), i sikh (1,7%).

Leggi il 30° Rapporto ISMU 2024 sulle migrazioni

Condividi su: