Quanto, come e quando i media italiani hanno raccontato le migrazioni nel 2022? Qual è stata la presenza di migranti e rifugiati nell’informazione mainstream e nei social? A questi e ad altri quesiti prova a rispondere “Notizie dal fronte”, X rapporto annuale di Carta di Roma su media e immigrazione curato dall’Associazione Carta di Roma insieme all’Osservatorio di Pavia.
Anche il Centro Astalli è tra i soci promotori e ha partecipato alla presentazione ieri, giovedì 15 dicembre, presso la sala teatro dell’Università eCampus in Via Matera 18, a Roma e in diretta streaming sulla pagina Facebook di Carta di Roma.
Come afferma nella sua introduzione al rapporto, Valerio Cataldi, presidente di Carta di Roma: «L’analisi di questo ultimo anno di informazione sulle migrazioni, sui rifugiati, sui richiedenti asilo, rivela che c’è un binario parallelo su cui corrono la solidarietà̀ per il popolo ucraino in fuga e l’ostilità̀, in crescita, verso i popoli in fuga in arrivo dal Mediterraneo. Un racconto doppio che dimostra quanto sia pervasiva la propaganda politica nel giornalismo italiano». In occasione della presentazione, ribadisce quanto «La rivoluzione del linguaggio giornalistico sulle migrazioni, deve aspettare ancora».
Secondo il Rapporto, il 2022 segna anche un calo dell’attenzione nei confronti del tema delle migrazioni, sia nell’informazione di prima serata sia sulle prime pagine dei principali quotidiani. La guerra in Ucraina e il flusso di rifugiati ucraini verso i Paesi europei sono al centro dell’agenda delle migrazioni.
Nel corso del 2022, sono 563 gli articoli sulle prime pagine dei quotidiani dedicate al tema dell’immigrazione in ulteriore calo rispetto all’anno scorso (il 17% in meno): è il dato più basso degli ultimi 8 anni (dal 2015 al 2022). «Quest’anno il rapporto fornisce, per fare il punto di dieci anni, uno sguardo di insieme rispetto alle caratteristiche della rappresentazione nei media mainstream, televisione, carta stampa e social. La parola dell’anno è “ucraini”» afferma Paola Barretta, coordinatrice Associazione Carta di Roma.
Giuseppe Milazzo, ricercatore dell’Osservatorio di Pavia evidenzia: «Nel 2022 si è rilevato un calo del 14% rispetto ai primi 10 mesi del 2021 e il livello minimo di copertura raggiunto dopo il 2014. Il declino di attenzione sembra dovuto allo stravolgimento delle agende dei Tg, a lungo dominate dalla guerra in Ucraina. Il sentimento di insicurezza verso gli immigrati, rilevato a novembre, sale di 5 punti rispetto all’anno precedente ed è pari al 32%».
Guardando ai titoli della stampa, nazionale e locale, quotidiani e periodici, si osserva che tra le dimensioni più rilevanti resta quello dei flussi migratori con il 46,5% di attenzione, seguito dall’accoglienza (17,6%) e da Società e cultura (16,7%). L’allarmismo nei titoli sulle prime pagine registra il dato più basso: nel 2022, solo il 3% dei titoli ha toni allarmistici associati alle migrazioni. La presenza in voce di persone migranti e rifugiati nei Tg, assestatasi negli ultimi anni attorno al 6-7%, balza al 21%, stabilendo un record storico. Le notizie che riguardano i flussi di rifugiati ucraini presentano interviste nel 28% dei casi; le altre notizie soltanto nel 14% dei casi, che è comunque un dato in crescita rispetto al passato.
Al centro della presentazione anche il grande tema delle parole, spesso sbagliate, che contribuiscono inevitabilmente alla costruzione della percezione del fenomeno migratorio deformandone aspetto e contenuto.
Dal 2013 al 2022 c’è un utilizzo altalenante del termine «clandestino», con un picco nel 2015 e uno ancora maggiore nel periodo 2018-2020, ma la differenza maggiore rispetto a quanto osservato nei titoli della stampa è che la linea di tendenza è in questo caso crescente.