“La storia ci insegna che il vento non lo può fermare nessuno”: così l’arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro, cardinale dal prossimo Concistoro, sull’ipotesi di rivedere gli accordi di Schengen. Montenegro è intervenuto, in qualità di presidente della Fondazione MIgrnates, alla presentazione della Giornata mondiale del Migrante e del rifugiato che si celebra domenica 18 gennaio.
Nel 2014 sulle coste e nei porti del Sud Italia sono arrivate 170 mila persone, il triplo rispetto al 2012-2013. Ad oggi, nelle strutture di prima e seconda accoglienza ne rimane solo un terzo. Ecco perché non si può parlare di invasione come invece paventano alcuni partiti, dice mons. Giancarlo Perego, segretario della Fondazione Migrantes della Cei che in Italia organizza la Giornata. La regione che accoglie di più è la Sicilia; ma se guardiamo il rapporto immigrati-popolazione la prima è il Molise, in coda il Veneto.
Nel messaggio inviato in occasione della Giornata, il presidente della Repubblica Napolitano si dice sicuro che gli italiani “continueranno a esprimere vicinanza al dramma di quanti fuggono da condizioni di grave pericolo e di estrema indigenza”. Per Migrantes è rischioso archiviare “Mare Nostrum” e sarebbe una follia politica e sociale l’abolizione di Schengen.