Comunicato stampa – Morire di Speranza
In occasione della Giornata mondiale del rifugiato 2013 la Comunità di Sant’Egidio, l’Associazione Centro Astalli, la Caritas Italiana, la Fondazione Migrantes, la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e le ACLI, per il sesto anno consecutivo, organizzano una veglia di preghiera in memoria delle vittime dei viaggi verso l’Europa, a cui partecipano comunità e associazioni di immigrati, rifugiati e organizzazioni di volontariato.
Ancora oggi molti uomini, donne, bambini, lasciano la propria terra nella speranza di fuggire guerra, persecuzioni, malattie, carestie, cercando di raggiungere un luogo dove costruire il proprio futuro.
Nel suo messaggio al Pontificio Consiglio per i Migranti, Papa Francesco ha invitato i governanti, i legislatori e l’intera Comunità Internazionale a pensare per i profughi e i migranti forzati “iniziative efficaci e nuovi approcci per tutelare la loro dignità”. Si tratta, ha sottolineato Papa Francesco, “di persone umane, che fanno appello alla solidarietà e all’assistenza, che hanno bisogno di interventi urgenti, ma anche e soprattutto di comprensione e di bontà»
Non tutti i migranti riescono ad arrivare alla meta: molti, nessuno sa quanti, non ce la fanno nemmeno a raggiungere le coste nordafricane perché muoiono nella lunga traversata del deserto. Altri trovano la morte nel Mediterraneo: quasi 19 mila dal 1988 ad oggi. Sono uomini, donne e bambini in fuga dalla fame, dalla guerra, dalle persecuzioni per le quali in molte parti del mondo ancora si muore. Sono esseri umani talmente disperati da rischiare di mettere a repentaglio la loro stessa vita pur di arrivare alle soglie della salvezza che l’Europa per loro e i propri figli rappresenta.
L’Italia nel 2012 ha registrato 13.245 sbarchi, e quasi 5000 nei primi mesi del 2013. Con l’arrivo della buona stagione sono ripresi i “viaggi della speranza”, che per molti si trasformano in tragedia. E’ di questi giorni la notizia dell’arrivo a Lampedusa di 95 profughi aggrappati ai galleggianti di una gabbia per tonni dopo essere scampati al naufragio del gommone sul quale viaggiavano. Secondo la loro testimonianza, almeno sette compagni di sventura hanno perso la vita nella traversata. La Calabria ha ripreso ad essere metà di approdo per i profughi siriani, è di tre giorni fa la notizia del parto avvenuto durante la traversata.
La Veglia di preghiera è promossa per non dimenticare la speranza di tante persone e la sofferenza di chi cerca rifugio per non rassegnarsi alle tragedie ma impegnarsi per un mondo più umano e giusto. Desideriamo inoltre chiedere ai governi, ai legislatori e alla comunità europea di porre in essere ogni sforzo per proteggere i profughi e salvaguardare la vita e la dignità dei migranti. Aprire dei corridoi umanitari e creare in via sperimentale un Centro Europeo di prima accoglienza a Lampedusa.