L’approvazione del Patto europeo sulla migrazione e l’asilo da parte del Parlamento europeo rappresenta un arretramento importante in termini di rispetto del diritto di asilo, tutela e salvaguardia dei diritti umani dei richiedenti asilo e delle persone migranti in Europa.
Mentre continuano le tragedie nel Mediterraneo, di cui sempre più spesso sono vittime i bambini, ancora una volta l’UE manca di quella visione programmatica necessaria a governare un fenomeno complesso e strutturale come le migrazioni. Invece di investire in vie legali e sicure di ingresso, in azioni di ricerca e soccorso in mare condivise e in un’accoglienza volta all’integrazione, ancora una volta il diritto di asilo è stato messo sotto attacco.
Preoccupano in particolare le procedure di frontiera accelerate, che si accompagnano alla detenzione (de facto)e a un generale abbassamento delle garanzie procedurali per i richiedenti asilo, compresi anche famiglie con bambini e minori stranieri non accompagnati; procedure che trasformerebbero l’Italia e gli altri paesi di primo ingresso in giganteschi hotspot.
Il meccanismo di solidarietà europeo previsto tra Stati membri così approvato è ben lontano dall’essere manifestazione dell’impegno solidale di tutti i Paesi membri dell’Unione europea nell’accoglienza, ma rappresenta piuttosto una mercificazione delle persone migranti.
L’urgenza di portare a termine la riforma ha prevalso sull’impegno a proteggere i diritti umani e i valori dell’UE.