Nota alla stampa
Lo Stato salda i debiti della pubblica amministrazione con i fondi 8 per mille. P. La Manna (Centro Astalli): colpendo sempre e solo i più deboli si rischia una ferita insanabile nel Paese
Il decreto sulle imprese attualmente in discussione in Commissione Bilancio infligge un duro colpo al sociale. Una parte della copertura delle risorse stanziate per i pagamenti delle imprese da parte della pubblica amministrazione sarà infatti garantita anche attingendo alla quota statale dell’otto per mille. Questa verrà ridotta di 20 milioni nel 2015 rispetto ai 44 milioni previsti. Va ricordato che la quota di otto per mille destinata allo Stato finanzia progetti relativi a calamità naturali, beni culturali, assistenza ai rifugiati, fame nel mondo.
“La scelta del Governo è ancora una volta quella di far ricadere sui soggetti più deboli, come i rifugiati, i costi della crisi”, commenta P. Giovanni La Manna sj (Presidente Centro Astalli).
E aggiunge: “le attese degli italiani che hanno destinato la quota dell’8 per mille allo Stato sono state ancora una volta tradite. È ormai una prassi impiegare, del tutto arbitrariamente, tali risorse per esigenze che, anche se importanti, sono altre rispetto alle finalità previste dalla legge e per le quali i cittadini hanno espresso una preferenza.
A farne le spese sono le fasce più deboli. Depauperare in questo modo il sostegno ai rifugiati e alle categorie più vulnerabili può avere conseguenze serie sulla stabilità e sulla coesione sociale del Peese”.
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