Il numero di persone in fuga nel mondo segna un nuovo record. I dati Global Trends 2021 rilasciati dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ci dicono che a maggio 2022, oltre 100 milioni di persone risultano essere in fuga nel mondo a causa di persecuzioni, conflitti, violenze, violazioni di diritti umani.
Un numero che segna un aumento dell’8 per cento rispetto all’anno precedente e che risulta essere più del doppio rispetto al dato registrato 10 anni fa.
Una cifra in continua crescita anche a seguito soprattutto della crisi in Afghanistan e della guerra in Ucraina negli ultimi mesi.
A fine 2021 erano di 89,3 milioni i migranti forzati nel mondo. Tra loro:
- 27,1 milioni sono rifugiati: 21,3 milioni sono rifugiati sotto il mandato dell’UNHCR; 5,8 milioni sono rifugiati palestinesi sotto il mandato dell’UNRWA
- 53,2 milioni sono sfollati interni
- 4,6 milioni sono richiedenti asilo (+ 11 per cento rispetto all’anno precedente)
- 4,4 milioni sono venezuelani fuggiti all’estero
L’83 per cento è stato accolto in Paesi a reddito basso o medio; i Paesi meno sviluppati hanno assicurato asilo al 27 per cento del totale; il 72 per cento vive in Paesi confinanti coi propri Paesi di origine.
La Turchia ha accolto quasi 3,8 milioni di rifugiati, il numero più elevato su scala mondiale, seguita da Uganda (1,5 milioni), Pakistan (1,5 milioni) e Germania (1,3 milioni). La Colombia ha accolto 1,8 milioni di venezuelani fuggiti all’estero.
Il Libano ha accolto il più elevato numero di rifugiati pro capite (1 su 8), seguito da Giordania (1 su 14) e Turchia (1 su 23).
Più dei due terzi (69 per cento) sono fuggiti da soli cinque Paesi: Siria (6,8 milioni), Venezuela (4,6 milioni), Afghanistan (2,7 milioni), Sud Sudan (2,4 milioni) e Myanmar (1,2 milioni).
I richiedenti asilo hanno presentato 1,4 milioni di nuove domande di asilo. Gli Stati Uniti d’America sono stati il Paese che ha ricevuto il numero più elevato di domande individuali (188.900), seguito da Germania (148.200), Messico (132.700), Costa Rica (108.500) e Francia (90.200).
Molti conflitti si sono riacutizzati e nuovi conflitti sono esplosi: secondo la Banca Mondiale, 23 Paesi sono stati teatro di guerre di intensità media o alta, per una popolazione totale di 850 milioni di persone. In alcune aree, per esempio in Myanmar, l’aumento è stato causato dall’inasprirsi di violenze o conflitti. Il conflitto nella regione etiope del Tigray e in altre regioni ha innescato la fuga di milioni di persone all’interno del Paese. Le rivolte scoppiate nel Sahel hanno provocato nuovi esodi interni, in particolare in Burkina Faso e in Ciad.
Contemporaneamente, – sottolinea l’UNHCR – carenze alimentari, inflazione ed emergenza climatica stanno aggravando la già difficile condizione delle persone, riducendo le capacità di risposta umanitaria proprio in una fase in cui le prospettive di raccogliere fondi, in numerose situazioni, appaiono cupe.