Presentato oggi a Roma, in occasione della Giornata Internazionale dei migranti, il XII Rapporto dell’Associazione Carta di Roma dal titolo “Notizie di contrasto”. Il Report, realizzato in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, offre un’analisi dei media italiani aggiornata al 31 ottobre 2024.
Nel corso dell’anno è stato rilevato sulle prime pagine dei quotidiani italiani un drastico calo dell’attenzione circa la questione migratoria: 897 titoli rispetto ai 1.536 del 2023, una diminuzione del 42%. Da gennaio a ottobre 2024, la stampa italiana ha prodotto in tutto 4.511 titoli sulle migrazioni, registrando una riduzione rispetto al 2023 (-34%).
Si conferma Avvenire il quotidiano che ha dimostrato il maggior interesse verso il tema con 254 articoli, seguito da La Stampa (193), la Repubblica (117), il Giornale (116), il Corriere della Sera (111) e il Fatto Quotidiano (106).
La copertura mediatica appare incostante nel corso dei mesi, con un picco nei periodi di giugno, settembre e ottobre coincidente rispettivamente con la morte del bracciante indiano Satnam Singh e l’attuazione dell’accordo con l’Albania in materia di gestione dei flussi migratori. Tra i temi prevalenti vi sono infatti prorpio i “flussi migratori” con il 58% degli articoli, seguiti da “società e cultura” (22%) e “economia e lavoro” (7%). Il tema dell’“accoglienza” rappresenta solo il 2% della copertura. Gli accordi tra Italia e Albania sui centri per migranti sono stati trattati in vari momenti chiave come l’approvazione delle normative nei due Paesi, la campagna elettorale per le europee, la visita della Presidente del Consiglio in Albania, il trasferimento dei primi migranti ad ottobre e le conseguenti sentenze emesse dalla magistratura circa la sospensione del trattenimento di persone migranti nei centri.
Resta irrilevante la correlazione tra il numero di arrivi via mare e la produzione di articoli: nel 2024, in media, è stato pubblicato un titolo ogni 30 persone arrivate, segnando una diminuzione rispetto al 2023 (1 titolo ogni 21 arrivi). Ciò mette in evidenza quanto i media trattino la questione in base a logiche specifiche che prescindono, dunque, da un’effettiva pressione migratoria.
La rappresentazione del fenomeno migratorio viene fatta in termini di “crisi permanente”, utilizzando un linguaggio allarmistico che fa uso di parole come “emergenza”, “crisi”, “allarme”, e “invasione”. Il termine stigmatizzante “clandestino” è apparso 1.772 volte nei titoli della stampa italiana tra il 2013 e il 2024, con un picco nel 2017 e 2018, e una successiva tendenziale riduzione. Nei primi 10 mesi del 2024, il termine è stato usato 37 volte, pari all’1% del totale dei titoli. La parola simbolo del 2024 è “Albania”, in relazione all’accordo sui centri per migranti.
Dal Report si evince, dunque, quanto il fenomeno migratorio sia principalmente presentato come una questione meramente politica, con l’utilizzo di toni polarizzanti che ne enfatizzano i contrasti. “Si parla di migrazione senza parlare delle persone. L’informazione italiana non trova lo spazio necessario per guardare in faccia, capirne le ragioni e chiamare per nome le persone migranti. La loro voce, quella dei protagonisti delle migrazioni, è ancora chiusa nel 7% del totale dei racconti giornalistici e per lo più riporta testimonianze di violenze subite o di cui sono testimoni”, scrive nell’introduzione al Rapporto Valerio Cataldi, Presidente dell’Associazione Carta di Roma.