Nota alla stampa
Naufragio a largo della Libia. Si temono 240 vittime
Il Centro Astalli esprime profondo cordoglio per le 240 vittime dell’ultimo naufragio di cui si ha notizia a largo della Libia.
P. Camillo Ripamonti presidente Centro Astalli afferma: “Il dolore per le tante vite spezzate in questi giorni è tanto. Non possiamo rimanere in silenzio. Queste morti, uniti alle vittime del terrorismo in tutto il mondo, dimostrano che siamo vittime di politiche nazionali e sovranazionali sbagliate che con il pretesto della sicurezza non fanno nulla per costruire giustizia e coesione sociale, ma al contrario alimentano esclusione e violenza”.
Il Centro Astalli ribadisce e sottolinea che:
la sicurezza dei cittadini non si ottiene facendo accordi con Paesi Terzi instabili che non possono dare garanzie di effettivo rispetto dei diritti umani;
la sicurezza dei cittadini non si ottiene commerciando in armi con Paesi in cui conflitti e persecuzioni costringono alla fuga civili innocenti. Non si ottiene neanche snaturando la cooperazione allo sviluppo condizionandola all’adesione da parte di Paesi di origine di strategie di contenimento delle migrazioni ingiuste e irrealistiche;
Non è sicurezza quella che si paga con sacrificio di altre vite umane.
Il Centro Astalli chiede a istituzioni nazionali e sovranazionali:
• vie legali di ingresso che spezzino finalmente il giogo dei trafficanti.
• l’attivazione di quote di resettlement significative;
• politiche lungimiranti di accoglienza che costruiscano l’integrazione fin dal primo giorno, e che contribuiscano al rafforzamento della coesione sociale in un’ottica di inclusione e valorizzazione delle diversità.
• una seria politica di cooperazione allo sviluppo che abbia come obiettivo la costruzione di una pace duratura e di uno sviluppo sostenibile nei paesi d’origine.