Nota alla stampa
49 naufraghi in mare: salvarli è atto dovuto. La Libia non è paese sicuro.
Il Centro Astalli esprime preoccupazione per le condizioni dei 49 migranti soccorsi da una nave italiana. Si tratta di un gruppo di naufraghi tra cui 12 minori, in condizione di grave vulnerabilità. Risultano stremati, provati dal viaggio e dalle torture che dichiarano di aver subito in Libia e di cui mostrano i segni.
Il Centro Astalli chiede alle autorità competenti di portare in salvo i naufraghi. Il cattivo tempo e le condizioni psicofisiche delle persone soccorse richiedono riparo e cure tempestive. Lampedusa è pronta ad accogliere anche perché nei fatti si tratta di un numero esiguo di individui.
Si ribadisce che in base a dati delle Nazioni Unite e delle principali organizzazioni internazionali presenti, la Libia non deve considerarsi Paese sicuro per i migranti che vi transitano. Detenzione e violenze vengono registrate con una tale frequenza da non lasciare dubbi di una violazione sistematica dei dritti umani.
Il soccorso è atto dovuto di umanità e civiltà. Non si ripeta l’inaccettabile prassi per cui si tengono in mare a tempo indeterminato persone bisognose di assistenza per giocare una trattativa politica con altri Stati UE.
Gli Stati membri hanno il dovere politico di governare il fenomeno attraverso decisioni e misure condivise nelle sedi deputate e mai sulla pelle di essere umani talmente disperati da rischiare la vita in un viaggio che lascia poche speranze di sopravvivenza, soprattutto in assenza di attività stabili e coordinate di soccorso in mare.