Nota alla stampa – 200 migranti morti nel Mediterraneo: fermare l’ecatombe è dovere europeo (28.09.2020)

 

Il Centro Astalli esprime profondo cordoglio per i 200 migranti morti nel Mediterraneo nel tentativo di fuggire dagli orrori della Libia e ottenere protezione in Europa.Vicini al dolore delle famiglie delle vittime, vogliamo ribadire che lasciar morire in mare uomini, donne e bambini, nell’indifferenza di governi, istituzioni e società civile è inaccettabile male del nostro tempo.

A pochi giorni dalla presentazione del patto sulle migrazioni della Commissione europea arriva l’ennesima tragica prova che chiudere l’Europa attraverso accordi con paesi in guerra, respingere i migranti e concentrarsi su come trincerarsi dentro le proprie frontiere acuisce problemi, aggrava crisi umanitarie e alimenta il traffico e la morte di esseri umani.

P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, ricorda che: “Ieri la Chiesa cattolica ha celebrato la Giornata del Migrante e del Rifugiato 2020, Come Gesù Cristo, costretti a fuggire. Siamo chiamati a considerare l’altro un fratello, da accogliere e proteggere. I migranti non sono numeri, sono persone con storie da ascoltare e conoscere. Lasciarli morire in mare senza soccorsi è abominio da fermare subito“.

Per questo il Centro Astalli chiede:

– l’apertura di canali umanitari per chi scappa da guerre e persecuzioni e l’attivazione di quote per l’ingresso di migranti lavoratori. Solo queste misure sono un reale deterrente al traffico di esseri umani;

– l’attivazione immediata di operazioni europee di ricerca e soccorso in mare volte al salvataggio di migranti che rischiano di morire;

– l’impegno di governi nazionali e sovranazionali a gestire i flussi migratori nel rispetto dei diritti umani, della dignità e della vita di ogni essere umano che chiede protezione. Le convenzioni internazionali impongono ciò come presupposto della sussistenza stessa dell’Unione europea e della tenuta democratica degli Stati membri.

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