Un’imbarcazione di metallo con a bordo 47 migranti è affondata durante la notte nel Mediterraneo in acque internazionali.
44 persone sono state soccorse da un peschereccio tunisino che si trovava a poca distanza dal luogo del naufragio. Tre risultano essere i dispersi.
I superstiti sono stati poi trasbordati su una motovedetta della Guardia Costiera Italiana nei pressi del Canale di Sicilia e sono stati fatti sbarcare a Lampedusa, mentre un’unità della Guardia di Finanza ha iniziato nella notte le operazioni di ricerca dei dispersi.
In base alle prime testimonianze, il natante sarebbe partito dalle coste tunisine di Sfax nella notte di venerdì con a bordo persone provenienti dal Gambia, Mali, Guinea e Senegal.
Sono oltre 600 i migranti morti in mare nei primi 6 mesi del 2024 lungo la rotta del Mediterraneo Centrale che si conferma la più letale e pericolosa al mondo. Per evitare tragedie come questa, il Centro Astalli continua incessantemente a chiedere di attivare percorsi sicuri e corridoi umanitari che possano permettere a chi scappa da guerre, persecuzioni e violenze di poter chiedere asilo, scongiurando ulteriori perdite di vite umane.