La Corte Europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo (CEDU) ha condannato i respingimenti di migranti messi in atto dalla Spagna.
La sentenza fa riferimento al caso di due migranti rispettivamente originari del Mali e della Costa d’Avorio respinti in Marocco insieme ad altre settanta persone circa nel 2014.
I due uomini erano stati sorpresi a scavalcare le barriere attorno all’enclave spagnola di Melilla. La tesi di Madrid secondo cui l’espulsione è avvenuta fuori del proprio territorio nazionale e non può quindi essere considerata come una violazione delle garanzie della Convenzione europea dei diritti umani è stata rifiutata dai giudici della Corte di Strasburgo che sottolinea come “non è necessario stabilire se i due uomini si trovassero o meno sul territorio spagnolo dato che dal momento che sono scesi dalle barriere sono stati sotto l’esclusivo controllo delle forze dell’ordine spagnole“.
E’ la prima volta che la Corte si pronuncia su espulsioni collettive della Spagna a Melilla. Tale sentenza ha ricevuto il plauso di alcune realtà della Chiesa Cattolica che lavorano al fianco dei migranti e dei rifugiati e che sono i promotori della campagna «Migrantes Con derechos» (Migranti con diritti) tra i quali Cáritas, CONFER (Conferenza spagnola dei religiosi), il settore sociale della Compagnia di Gesù e Giustizia e Pace.