Migranti: per la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nessuno sbarco immediato

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha respinto la richiesta di adozione di “misure provvisorie” per consentire lo sbarco delle 42 persone che si trovano a bordo della nave Sea Watch 3 da ormai due settimane.

I ricorrenti, migranti ed equipaggio dell’imbarcazione, avevano fatto appello agli articoli 2 (diritto alla vita) e 3 (divieto di trattamenti inumani e degradanti) della Convenzione dell’Europa sui diritti umani, chiedendo di autorizzare lo sbarco con un provvedimento provvisorio d’urgenza.

La Corte ha valutato non sussistere pericolo di vita per i migranti a bordo e, pur respingendo il ricorso, ha chiesto comunque all’Italia di continuare a fornire loro tutta l’assistenza necessaria in particolare per chi si trova in condizione di vulnerabilità a causa dell’età o dello stato di salute.

Un’odissea che sembra non avere fine quella delle 42 persone ancora in mare, intrappolati in un limbo. È quanto mai necessario tutelare la dignità e i diritti di queste persone e trovare una soluzione immediata e concordata per questa emergenza umanitaria protrattasi ormai troppo a lungo.

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