Il Centro Astalli esprime preoccupazione per le nuove misure adottate dal governo attraverso il nuovo decreto immigrazione e sicurezza, approvato dal Consiglio dei ministri. Si tratta di misure che incidono sui diritti delle persone migranti e in particolare dei minori stranieri non accompagnati.
Misure miopi e contrarie ai principi che avevano ispirato la legge Zampa, che era stata frutto di una sinergia proficua tra rappresentanti istituzionali ed enti di tutela, e che in accordo con le convenzioni internazionali, prevede che i minori siano considerati tali, quindi vulnerabili, prima ancora che stranieri.
Non si può derogare dalla presunzione di minore età, come sottolineato anche dalla Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Farlo equivarrebbe di fatto a fissare per i minori migranti una nuova maggiore età, considerando ragazzi di sedici anni come persone non più vulnerabili. La decisione di gestire eventuali afflussi significativi adottando misure lesive dei diritti dei minori non può essere la soluzione.
In particolare, la valutazione a cui si vogliono sottoporre i minori che, in assenza di documenti del loro Paese di origine, non possano provare la loro età, attraverso procedure accelerate , rischia di vedere violato il divieto di respingimento e di relegare quanti non giudicati minori dalle autorità di polizia in un limbo giuridico e sociale.
La possibilità, inoltre, di inserire gli ultra sedicenni, appena arrivati, in strutture di prima accoglienza dedicate ad adulti lede i loro interessi superiori, esponendoli a promiscuità e a maggiori rischi, legati in particolare alla possibilità di diventare facile preda di circuiti di illegalità e sfruttamento.
Nell’esperienza del Centro Astalli l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati devono essere processi che si innescano fin dalle prime fasi di inserimento ma che necessitano, per essere efficaci e duraturi, di un orientamento e un supporto personalizzato.
La crisi del sistema di accoglienza non può essere risolta mettendo a rischio le persone più vulnerabili.