La Guardia costiera ha localizzato, a ovest di Lampedusa a 90 metri di profondità, l’imbarcazione e i corpi dei migranti dispersi nel naufragio della notte del 30 giugno scorso. Il ribaltamento della barca, avvenuto proprio mentre stavano per cominciare le operazioni di soccorso da parte della Guardia costiera e della Guardia di finanza, aveva provocato la morte di 7 donne, una delle quali incinta, mentre sono state 46 le persone messe in salvo.
Le prime riprese video realizzate dal robot della Guardia costiera, a seguito dell’apertura di un’inchiesta sull’accaduto su iniziativa della procura della Repubblica di Agrigento, hanno confermato la presenza di 9 cadaveri. Un corpo è stato rinvenuto adagiato all’interno dello scafo, mentre altri 8 sul fondale adiacente. Le operazioni di ricerca di eventuali altri dispersi continueranno nei prossimi giorni, non appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno.
Inoltre, dopo otto giorni di navigazione in mare aperto e diverse richieste di attribuzione di un “porto sicuro”, la nave Ocean Viking ha ricevuto il via libera dalle autorità italiane per dirigersi verso il porto commerciale di Augusta, nella Sicilia orientale, e far sbarcare i 572 migranti a bordo salvati in mare nei giorni scorsi in diverse operazioni di soccorso. Tra loro minori non accompagnati, due ragazzini disabili uno dei quali in carrozzina, e molte donne. La situazione a bordo nel corso di questi giorni era diventava sempre più difficile e anche i viveri a disposizione cominciavano a scarseggiare.