Sempre più persone sono costrette a fuggire da guerre, violenze, violazioni dei diritti umani, disastri ambientali e disuguaglianza economiche. Tra loro tante donne, ma ancora più numerosi sono i minori. Fuggono da conflitti più o meno noti come quello in Sudan, da governi autoritari come quelli in Tunisia, in Egitto o in Guinea, da crisi economiche stagnanti come in Bangladesh e in Pakistan, in alcuni paesi acuite dalla “guerra del grano” conseguenza del conflitto ucraino.
Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno, in occasione della annuale presentazione del “Dossier Viminale”, tenutasi il 15 agosto, sono 89.158 le persone giunte in Italia via mare da gennaio, contro i 41.435 dello scorso anno, con una variazione percentuale del 115,18%.
Particolarmente preoccupante è il numero dei minori stranieri non accompagnati: sul totale delle persone arrivate, sono infatti 10.285 (+ 83,5%, cresce il numero dei , erano stati nel 2022, 6.070, 5.605 nel 2021), con un’età media che negli ultimi mesi si è abbassata tra i 14 e i 16 anni: sono infarri prevalentemente adolescenti e preadolescenti, ma non di rado anche bambini, ragazzini che portano addosso i segni indelebili di dolore e violenze e che vanno protetti dai rischi della tratta che mira a farne dei piccoli schiavi anche in Europa.
La maggior parte dei migranti sono originari di Guinea (11.315 12,69%) e Costa d’Avorio (11.287 12,66%), a cui seguono Egitto, Tunisia e Bagladesh che lo scorso invece erano le nazioni di origine maggiormente rappresentate. La Tunisia è il primo paese di partenza (61,34% pari a 54.693) seguito dalla Libia con il 33,73% delle partenze (30.075), da Turchia (84.003, 4,49%) e Algeria (387, 0,43%).
Secondo l’UNHCR sarebbero circa 2.178 le persone morte o scomparse nel mar Mediterraneo nel corso dei viaggi, fino ad agosto 2023. Sono 64.764 migranti soccorsi a seguito di eventi Sar e altri 3.777 da ong, in base ai dati rilasciati dal Viminale. Inoltre 720 persone originarie di Afghanistan, Siria, Eritrea sono arrivate in Italia attraverso i corridoi umanitari.
Sono aumentate le richieste di asilo che fanno registrate un +70,59% passando da 42.475 a 72.460. Pressoché stabili le domande esaminate in tutto 33.880 (+1,07%). Negli esiti delle Commissioni territoriali, nell’ultimo anno l’8,6% hanno avuto come esito il rilascio dello status di rifugiato (- 6,7%), il 10,1 % la protezione sussidiaria (- 3,3%). Cresce la percentuale dei dinieghi che sono stati il 48,2% (+ 8,7%). Aumentano anche i rimpatri che sono passati da 2.000 a 2.561 (+28,05%).