Ai confini tra l’UE e la Bielorussia si sta consumando una grave crisi umanitaria e di diritti. Almeno 10 persone sono morte e centinaia di altri migranti sono bloccati ai confini d’Europa a causa di un braccio di ferro tra Stati e governi, che lede diritti e dignità.
Le associazioni e organizzazioni che si occupano di asilo, migrazione, assistenza umanitaria e diritti umani tra cui il Centro Astalli hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta indirizzata all’UE.
“Le persone al centro della crisi sono strumentalizzate all’interno del conflitto di natura securitaria tra l’UE e la Bielorussia” – si legge nel testo – “ma queste persone non sono di per sé una minaccia alla sicurezza, e non dovrebbero essere considerate né trattate da entrambe le parti come se fossero un’arma. In realtà, tutte le testimonianze suggeriscono la presenza molti gruppi altamente vulnerabili tra le persone coinvolte in questi eventi, tra cui donne incinte, famiglie con bambini piccoli e persone anziane o ferite. Tra loro c’è chi è fuggito da guerra e persecuzioni dalla Siria, dallo Yemen, dall’Afghanistan e dall’Iraq, e chi, in assenza di percorsi sicuri e legali, non aveva alternative per raggiungere in luogo sicuro”.
E ancora: “A livello globale, tanti paesi in situazioni molto precarie affrontano contesti complessi di sfollamento, con dimensioni geopolitiche e di sicurezza e che coinvolgono un numero nettamente superiore di persone. Ciò di cui c’è bisogno è una risposta chiara che includa una ferma difesa del diritto d’asilo e del diritto europeo e internazionale”.
Sono 5 in particolare i punti su cui le associazioni chiedono risposte da parte dell’UE, degli Stati membri dell’UE e di tutte le organizzazioni europee e internazionali competenti:
- Garantire l’accesso al diritto d’asilo alle frontiere
- Garantire l’accesso umanitario
- Abrogare la legislazione interna non conforme
- Contrastare la repressione della società civile, dei media e degli operatori legali
- Porre gli standard dei diritti umani e la trasparenza al centro della cooperazione con i paesi terzi