La notte di Natale non risparmia i migranti. Sono diversi i naufragi verificatisi in questi giorni nel mar Mediterraneo. Corpi esanimi sono stati rinvenuti su una spiaggia della Libia dopo che l’imbarcazione con la quale stavano viaggiando è affondata tragicamente. La conta delle vittime per ora si ferma a 28, tra cui un neonato e tre donne, dichiara la mezzaluna Rossa libica. Sono stati recuperati tre migranti sopravvissuti sulla spiaggia di Al-Alous (a 90 km da Tripoli) e sono tutt’ora in corso le ricerche per altri superstiti.
Due distinti naufragi si sono verificati nel mar Egeo: il primo al largo di Antikythera, il secondo qualche ora dopo presso l’isola greca di Paros. Sono 11 i corpi recuperati in mare dopo il primo rovesciamento, 90 le persone trovate sulle spiagge dell’isola di Antikythera, tra loro 27 bambini e 11 donne.
A Paros, secondo la guardia costiera ellenica, sono state tratte in salvo 63 persone e individuati i corpi di 16 persone, tra cui tre donne e un neonato. A bordo della seconda imbarcazione, che secondo la guardia costiera era diretta in Italia dalla Turchia, ci sarebbero state circa ottanta persone. Inoltre, nella notte tra martedì e mercoledì una barca, con a bordo almeno 50 migranti, è affondata al largo dell’isola di Folegandros, sarebbero decine di dispersi.
Il bilancio dei naufragi accaduti negli scorsi giorni è pesantissimo. Papa Francesco nella benedizione Urbi et Orbi di Natale ha ricordato che non si può rimanere “indifferenti di fronte al dramma dei migranti, dei profughi e dei rifugiati. I loro occhi ci chiedono di non girarci dall’altra parte, di non rinnegare l’umanità che ci accomuna, di fare nostre le loro storie e di non dimenticare i loro drammi […]”.