Sono 1600 le persone che hanno perso la vita da gennaio a luglio 2018 nel tentativo di giungere in Europa, circa 1100 quelle morte in mare lungo la rotta del Mediterraneo centrale.
È quanto rilevato dall’UNHCR nel rapporto Desperate Journeys. Nonostante la diminuzione degli arrivi soprattutto in Grecia (meno 88%) e in Italia (meno 81%), si registra un aumento del numero delle vittime. In particolare, il rischio di morte durante le traversate del Mediterraneo è diventato ancora più elevato perché cresce la pericolosità dei viaggi.
Molti anche i pericoli corsi lungo la rotta terrestre in Europa, dove hanno perso la vita circa 78 persone a fronte delle 45 vittime registrate lo scorso anno nello stesso periodo.
Ad affrontare questi viaggi spesso sono anche bambini e ragazzi giovanissimi. Sono più di 3500 i minori non accompagnati arrivati in Europa attraverso le rotte del Mediterraneo fino ad oggi (13.300 quelli arrivati nello stesso periodo l’anno scorso). La maggior parte proviene da Eritrea, Tunisia e Sudan. Molti sono vittime degli stessi abusi subiti dagli adulti. Quasi 1200 quelli che risultano essere stati trasferiti in strutture di detenzione in Libia dopo essere stati intercettati o soccorsi al largo delle coste libiche dalla Guardia Costiera libica.