Ancora morti nel Mediterraneo. La scorsa notte un barcone con oltre 600 persone a bordo è stato soccorso al largo di Lampedusa da un mercantile civile. Nella stiva la tragica scoperta: 29 corpi senza vita di migranti uccisi dalle esalazioni del motore.
Una motovedetta intervenuta in supporto ha poi trasportato a terra altri tre migranti, in condizioni gravissime. Uno di questi – portato in eliambulanza a Palermo – non ce l’ha fatta a raggiungere vivo l’ospedale.
Alla tragedia nelle ore successive si aggiunge la notizia del ritrovamento del corpo di un bimbo siriano di appena un anno morto durante il viaggio. Non si conoscono ancora le cause del decesso.
Tra i profughi altri 73 bimbi, quasi tutti tra i 2 e gli 8 anni e anche un neonato, allattato da una giovane donna incinta.
I superstiti sono stati condotti in salvo dal mercantile a Malta.
P. Giovanni La Manna, presidente Centro Astalli, commenta così l’ennesimo bilancio di morte: “Ognuno di quei morti ha un nome e una storia che probabilmente non conosceremo mai. Ma siamo comunque responsabili di ciascuno di loro. Essere nati in Paesi democratici e liberi non ci dà nessun privilegio. Al contrario sentiamoci chiamati in causa dalla morte di ogni persona che sfida il mare in cerca di salvezza in Europa. Non fare nulla, rimanere indifferenti è un colpa gravissima di cui ci stiamo macchiando in maniera indelebile. Poniamo fine al massacro“.