Il Tavolo Nazionale Asilo, di cui il Centro Astalli è membro, esprime grande preoccupazione per le norme contenute nel decreto del 17 febbraio 2017, n. 13 (Disposizioni urgenti per l’accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell’immigrazione illegale).
Il Governo, attraverso un uso improprio della legislazione di urgenza, introduce nuove norme in aperto contrasto con la Costituzione italiana, che producono iniquità e violazioni dei diritti fondamentali, senza peraltro migliorare l’efficienza del sistema nazionale d’asilo.
Le nuove disposizioni sul procedimenti in materia di protezione internazionale appaiono limitare fortemente il diritto di difesa garantito dalla nostra Costituzione: eliminano il contraddittorio, (sostituito da una semplice videoregistrazione), eliminano il grado di appello (e quindi la possibilità di controllo sull’operato del giudice), concentrano tutto il contenzioso in sole 14 sezioni specializzate (che vedranno ulteriormente aumentare il carico di lavoro e quindi prolungare i tempi processuali), incrementano il ruolo decisivo dei giudici onorari, non togati e compromettono l’autonomia e l’indipendenza del giudicante.
Preoccupanti anche le novità in tema di prima identificazione e di rimpatrio degli stranieri irregolari, come la previsione del trattenimento anche per i richiedenti asilo non espulsi ma respinti, l’allungamento del termine di trattenimento per coloro che hanno già scontato un periodo di detenzione in carcere, l’apertura di numerosi nuovi centri di detenzione amministrativa in attesa del rimpatrio (denominati Centri permanenti per il rimpatrio, Infine, il Decreto Orlando-Minniti introduce nella normativa italiana i c.d. hot-spot (punti di crisi) senza fornire un minimo quadro giuridico, limitandosi a un rinvio a testi normativi (la cd. legge Puglia del 1995) che non contengono alcuna disciplina della natura e delle funzioni di questi centri, che rimangono luoghi di detenzione arbitraria dei cittadini stranieri appena giunti in Italia, ben oltre i termini consentiti dalla nostra Costituzione.
Il Tavolo Nazionale Asilo chiede ai parlamentari direttamente e alla società civile di contribuire affinché questo Decreto non venga convertito, anche alla luce del fatto che il Governo ha la delega dal Parlamento ad emanare al più presto un decreto legislativo integrativo e correttivo del decreto legislativo n. 142/2015, che regola la materia della protezione internazionale (procedure e sistema di accoglienza).
Si chiede pertanto di riportare in quella sede ogni intervento volto a migliorare il deficitario sistema d’asilo italiano, innalzando la qualità del procedimento di riconoscimento della protezione internazionale, riformando il sistema di accoglienza e, infine, rafforzando i diritti del richiedente durante il procedimento in sede giurisdizionale. Il Tavolo Nazionale Asilo chiede, a tal fine, un confronto approfondito al fine di dare al Paese una nuova disciplina più bilanciata e condivisa in materia di asilo.
Per il Tavolo Nazionale Asilo :
A Buon Diritto, ACLI, ARCI, ASGI, Caritas Italiana, Casa dei Diritti Sociali, Centro Astalli, CNCA, FCEI, MSF, Save the Children, S. Egidio, Senza Confine,