Nota alla stampa
L’accoglienza dei richiedenti asilo non sia più un’emergenza.
Investire risorse per i programmi esistenti. Basta piani emergenziali e paralleli
“La decisione del Ministero dell’Interno di distribuire nel territorio nazionale, a cura delle Prefetture, i 2.300 richiedenti asilo recentemente sbarcati in Sicilia, è ancora una volta conseguenza della cronica mancanza di un piano nazionale di accoglienza dei richiedenti asilo e di integrazione sociale dei titolari di protezione”. P. Giovanni La Manna (presidente Centro Astalli) commenta così le ultime notizie giunte sulla vicenda.
Tale decisione viene motivata dalla mancanza di copertura economica necessaria all’allargamento fino a 20.000 posti disponibili nel sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) partito il 1 febbraio 2014.
“Invece di assicurare l’immediata operatività dei posti di accoglienza diffusa che garantiscono standard adeguati di protezione per i richiedenti asilo, assistiamo ancora una volta alla costruzione di un sistema di intervento parallelo attivato e gestito su logiche emergenziali, con evidente spreco di risorse ed abbassamento degli standard di tutela. Tutto ciò non sarebbe stato necessario se i posti del sistema di protezione fossero stati prontamente attivati” continua La Manna.
Il Centro Astalli chiede alle autorità competenti di attivarsi per una programmazione più precisa e realistica degli arrivi in Italia per garantire un’accoglienza dignitosa a tutte le persone in fuga da guerre e persecuzioni.
Solo con un approccio strutturale alla gestione dei posti in accoglienza si riesce a non stressare i territori locali con interventi improvvisi, non preparati e difficili da gestire, come sta accadendo in questi giorni.
Nota alla stampa Accoglienza 25.3.2014