La trappola del virus: il nuovo libro del Centro Astalli contro la globalizzazione dell’indifferenza

Esce per Edizioni Terra Santa, La trappola del virus. Diritti, emarginazione e migranti ai tempi della pandemia di Camillo Ripamonti, medico e gesuita, presidente del Centro Astalli – sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati –, in dialogo con la politologa Chiara Tintori.

Per le persone che vivono ai margini, per gli invisibili, la pandemia è stata una vera e propria trappola. Come hanno vissuto il lockdown i senza dimora, i rifugiati, i migranti? Come stanno affrontando la crisi sociosanitaria? Scrivono gli autori nell’introduzione: «”Siamo tutti sulla stessa barca”. Lo abbiamo ascoltato da papa Francesco il 27 marzo 2020, nel pieno silenzio della pandemia. E poi ce lo siamo ripetuti mille altre volte: o ci salviamo tutti insieme, o periamo tutti insieme. La percezione della comune sorte, in quanto esseri umani, si è ben presto infranta contro la scottante realtà. Il coronavirus non ci ha trovato tutti uguali e non ci ha resi tali. Sarà che le “barche” non sono uguali per tutti, oppure che sulla stessa imbarcazione dell’umanità abbiamo alimentato diseguaglianze che rendono il destino comune quasi un’illusione, tant’è che per le persone che vivono ai margini, per gli invisibili, la pandemia è stata una vera e propria trappola». L’emergenza e le misure di contenimento della pandemia da Covid-19, per noi «cittadini», hanno portato alla limitazione dell’esercizio di alcuni diritti, ma per coloro che la nostra società relega ai margini, i diritti inviolabili dell’uomo, sanciti anche dalla nostra Costituzione, non hanno ancora trovato una tutela adeguata.

Nella sua prefazione, Gherardo Colombo scrive: «Chiunque si trovi in Italia ha il diritto di veder tutelati i diritti fondamentali che la Costituzione gli riconosce. Tra questi, lo abbiamo visto, la salute. E quindi, per evidente logica, la sopravvivenza. E, poiché tutti sono degni, la sopravvivenza dignitosa. Salute e sopravvivenza sono messe in grave pericolo proprio in questo periodo dalla diffusione del virus, che contribuisce a dare il titolo a questo libro. E tanto più il virus lo fa per le persone “invisibili”, per coloro cioè alla cui vita, alle cui difficoltà, alla cui disperazione è dedicato questo volume». Padre Ripamonti, responsabile di una realtà come il Centro Astalli che da 40 anni è impegnata ad accompagnare, servire e difendere i rifugiati, sviluppa con Chiara Tintori un dialogo serrato e provocatorio sul rapporto tra i diritti e l’emarginazione, a partire da un punto di vista privilegiato: quello delle persone richiedenti asilo.

Concludono gli autori: «Aver provato a raccontare come i poveri e gli emarginati, in particolare i richiedenti asilo e i rifugiati, hanno affrontato e stanno reagendo alla trappola del virus può essere di aiuto perché ciascuno recuperi la propria vera dimensione, quella di essere umano, in relazione con e dipendente dagli altri. Liberarsi dalla trappola del virus è sollevare lo sguardo impaurito e guardare oltre se stessi incontrando così il volto del povero, riconoscendo in lui tratti familiari. Liberarsi dalla trappola del virus è rammendare relazioni sfilacciate, è recuperare quella fiducia reciproca che sola può alimentare l’amicizia sociale».

Gli autori presentano il libro giovedì 11 febbraio alle ore 17.30 sui canali Facebook e YouTube del Centro Astalli e delle Edizioni Terra Santa. Intervengono il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, Gherardo Colombo, presidente onorario di ResQ – People Saving People, e Massimo Giannini, direttore de La Stampa.

Gli Autori
Camillo Ripamonti è medico e gesuita. Dal 2014 è presidente del Centro Astalli, sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati. Collabora con La Civiltà Cattolica, Avvenire, Huffington Post, con commenti e contributi sul tema dei rifugiati, delle migrazioni e del dialogo interreligioso.
Chiara Tintori, dopo il dottorato di ricerca in Scienza della Politica all’Università degli Studi di Firenze, ha svolto attività di ricerca e di docenza in varie università italiane. Dal 2019 fa parte del Consiglio direttivo di Filantropia Attiva Italiana.

Leggi il comunicato stampa

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