JRS Europa: dichiarazione congiunta sulla proposta di regolamento della Commissione europea per il rimpatrio dei cittadini di paesi terzi

L’11 marzo, la Commissione europea ha proposto una bozza di regolamento volta a creare un sistema europeo condiviso per il rimpatrio di persone in Paesi terzi. Secondo il JRS Europa questa proposta porterà a significative violazioni dei diritti umani, aumentando la sofferenza dei richiedenti asilo. La normativa proposta rischia di imporre detenzioni prolungate, procedure complesse e rimpatri basati su vaghi “accordi” con Paesi terzi.

Il rischio è che questo regolamenti crei una politica di detenzione comune de facto. Il regolamento introduce misure punitive, estende i periodi di detenzione fino a due anni e dà priorità ai rimpatri forzati rispetto alle partenze volontarie, senza prendere in considerazione alternative e misure meno coercitive.

Il rimpatrio volontario dovrebbe essere sempre prioritario, consentendo alle persone l’autonomia di decidere del proprio futuro. Inoltre, la reintroduzione di “centri di rimpatrio” in Paesi terzi, in base ad accordi ambigui, solleva serie preoccupazioni sulla responsabilità e sul rispetto dei diritti umani fondamentali.

Il JRS Europa esorta i legislatori dell’UE a modificare questa proposta assicurando soluzioni incentrate sull’uomo, quali:

  • Mettere la dignità umana al centro delle procedure di rimpatrio
  • Privilegiare misure meno coercitive rispetto alla detenzione
  • Vietare la detenzione di famiglie, minori e persone vulnerabili
  • Estendere a tre mesi il termine per i rimpatri volontari
  • Abolire gli hub di rimpatrio al di fuori del territorio dell’UE.

Il JRS Europa continuerà a sostenere politiche migratorie eque e umane e a offrire sostegno alle persone sfollate con la forza.

Leggi il comunicato congiunto (in inglese)

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