Il Tavolo Nazionale Asilo incontra il Sottosegratrio all’Interno Manzione

A seguito dell’incontro avvenuto questa mattina con il Sottosegretario di Stato Domenico Manzione gli enti di tutela facenti parte del Tavolo Nazionale Asilo, tra cui il Centro Astalli, hanno diffuso un comunicato stampa che è possibile leggere di seguito.

Comunicato stampa del Tavolo nazionale Asilo

Acli, Amnesty International, Arci, Asgi, Caritas italiana, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Centro Astalli, Comunità di S. Egidio, Cir, Casa dei diritti sociali, Save the children, Senza confine

 Il Tavolo Asilo incontra il sottosegretario all’Interno Manzione. Preoccupazione per i contenuti del decreto legislativo di recepimento delle direttive europee sull’accoglienza e le procedure per il riconoscimento della protezione internazionale. Richiesta di avviare un percorso di interlocuzione costante e regolare sul diritto di asilo.

I componenti del Tavolo Asilo hanno incontrato stamattina il sottosegretario Manzione per discutere i contenuti del decreto legislativo di recepimento delle direttive europee sull’accoglienza e le procedure per il riconoscimento della protezione internazionale. Il Tavolo Asilo esprime preoccupazione per i tempi stretti relativi all’emanazione del decreto, pur riconoscendo la disponibilità del sottosegretario Manzione ad ascoltare e verificare la possibilità di modifiche al testo del Governo.

I componenti del Tavolo Asilo credono che sia necessario avviare un processo di interlocuzione costante e regolare e ribadiscono l’importanza di interloquire in ogni fase dei lavori per ottenere un testo più condiviso e aderente alla realtà del diritto d’asilo in Italia, a partire dalle competenze e dall’esperienza quotidiana delle associazioni di tutela.

Alla luce del confronto avuto, i componenti del Tavolo Asilo:

· esprimono preoccupazione sul ruolo dei cosiddetti Hub, centri che rischiano di replicare l’inefficace e segregante esperienza dei CARA. Il ruolo degli Hub deve essere esclusivamente quello di prima accoglienza in attesa del trasferimento, in tempi brevissimi, dei richiedenti nelle strutture territoriali di accoglienza;

· ribadiscono la necessità di riformare le commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale, introducendo criteri che garantiscano competenza, stabilità ed efficienza. La riduzione dei tempi della procedura, attraverso una migliore qualità delle decisioni, diminuirebbe infatti anche i tempi e i costi dell’accoglienza;

· sottolineano come, in un contesto internazionale caratterizzato da crisi, guerre e instabilità socio-politica, che non può che produrre nuovi arrivi, sia necessaria una programmazione più rigorosa con criteri di ripartizione regionale più stringenti per l’invio a una accoglienza diffusa per piccoli gruppi dei richiedenti e titolari di protezione internazionale.

 

 

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