Il JRS continua a stare al fianco dei rifugiati

La recente decisione del governo degli Stati Uniti di sospendere gli aiuti esteri ha scosso diverse organizzazioni umanitarie. Tra queste vi è il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS) che da oltre 40 anni fornisce supporto e accompagnamento alle persone sfollate e rifugiate in 58 paesi del mondo.

Il direttore internazionale del JRS Michael Schöpf ai media vaticani l’ha definita un’ “interruzione molto brusca” che ha colpito nell’immediato numerosi progetti, principalmente nei settori dell’istruzione, della salute mentale e dell’assistenza d’emergenza, che sostenevano oltre 100.000 persone vulnerabili in nove Paesi, tra cui Ciad, Etiopia, Iraq e Sud Sudan.

“Togliere dignità a un gruppo oggi può portare alla stessa cosa per tutti noi domani” ha sottolineato il direttore Schöpf. “Se diciamo addio al multilateralismo e a un ordine mondiale basato sui valori, non c’è niente che possa sostituirli. Questo significa entrare in un nuovo ordine mondiale, in cui le relazioni transazionali prevalgono sulla dignità umana”.

Il JRS nonostante le difficoltà continuerà a rimanere al fianco dei rifugiati e delle persone sfollate. Serve l’impegno di tutti per continuare ad avere un impatto positivo nel mondo.

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