Il Centro Astalli esprime preoccupazione per gli effetti del decreto sicurezza-bis, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri nella sua ultima versione, che di fatto inasprisce le norme già oggetto del precedente provvedimento.
Si continua a reiterare l’equazione che assimila i problemi di sicurezza interna al tema delle migrazioni, in particolare delle migrazioni forzate, che richiederebbero invece un diverso sforzo legislativo, lungimirante e sistematico, in termini di programmazione, gestione e integrazione dei migranti.
Continua ad essere messa in atto una sistematica criminalizzazione della solidarietà, prevedendo sanzioni amministrative per comportamenti che invece sono coerenti con i principi costituzionali e la normativa internazionale. La limitazione, se non l’interdizione, per motivi di sicurezza all’approdo delle navi, con conseguenti sanzioni per chi non rispetti tali divieti, di fatto, colpisce coloro che, rispondendo all’obbligo di soccorso in mare, sono impegnati nel salvataggio di vite umane, altrimenti destinate alla morte.
Ancora una volta vengono attuate nei confronti dei migranti politiche discriminatorie, dando il via libera a intercettazioni e all’utilizzo di agenti sotto copertura per impedirne l’arrivo e sottoporli a controllo.
Il Fondo per i rimpatri così previsto rischia di piegare gli aiuti per la cooperazione a interessi nazionali, più che mirare a realizzare attraverso essi a obiettivi di sviluppo, senza considerare i concreti rischi di violazione dei diritti umani per i migranti in molti dei paesi di origine.
Si tratta di un ulteriore passo indietro rispetto a quelli già compiuti nei mesi passati. A farne le spese sono ancora una volta i migranti. Non è più accettabile che la partita politica si giochi sulle vite di persone che fuggono dal loro paese a causa di disuguaglianze, mancanza di diritti, e guerre.