Nota alla stampa
Il Centro Astalli celebra 3 ottobre giornata nazionale della memoria chiedendo di fermare l’ecatombe del Mediterraneo.
Il Centro Astalli, tra i promotori dell’istituzione del 3 ottobre come giornata nazionale della memoria, lancia un appello a Istituzioni nazionali e internazionali e alla società civile: neanche più un morto nel Mediterraneo.
Celebriamo il 3 ottobre ricordandoci che i migranti non andrebbero soccorsi ma accolti., Unica vera priorità per le istituzioni nazionali ed europee sia di mettere in atto vie legali per garantire accesso alla protezione e sconfiggere così il traffico di esseri umani.
Celebriamo il 3 ottobre realizzando politiche strutturali e di lungo periodo che permettano di preparare i territori ad un’accoglienza diffusa di richiedenti asilo e rifugiati. Programmare e distribuire i migranti che arrivano su territorio in modo da non creare tensioni sociali garantendo a tutti maggiori diritti e non alimentando odio e risentimento
Celebriamo il 3 ottobre eliminando i discorsi di odio, razzismo e xenofobia. Serve responsabilità e lucidità nel raccontare all’opinione pubblica un fenomeno complesso come quello della migrazione mondiale.
L’informazione dia spazio all’incontro e alla conoscenza reciproca evitando di alimentare lo scontro creato ad arte e di fornire informazioni deviate o strumentali
P. Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli: “Celebrare una Giornata della memoria per quanti non ce l’hanno fatta vuol dire ricordare un numero impressionante di bambini, donne e uomini annegati nel Mediterraneo.
Molte delle politiche messe in atto da quel tragico 3 ottobre in poi vanno in una direzione estremamente preoccupante e non di rado in aperta violazione dei diritti umani e delle principali convenzioni in materia di asilo. Ricordare i morti vuole dire prima di tutto rispettare la dignità e i diritti dei vivi”.