di Francesco Casolo , Alì Ehsani
Feltrinelli, 2018
Alì ha poco più di 8 anni quando è costretto a scappare da Kabul. Ci metterà cinque anni prima di riuscire ad arrivare al sicuro in Europa, a Roma.
Il suo è stato un lungo viaggio fatto di tanti addii: al suo paese, l’Afghanistan, ai genitori e al fratello, annegato nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere clandestinamente la Grecia dalla Turchia.
Ma non c’è tempo per riposarsi: in realtà il suo cammino è appena cominciato. A Roma la gente è strana: parla una lingua incompresibile, ha abitudini diverse e guarda Alì come un alieno. È poco più che un bambino, eppure di lui notano solo che è povero, sporco, straniero.
Altri addii si susseguono: i ragazzi arrivati con lui dalla Grecia prendono la strada della criminalità o proseguono il loro viaggio verso mete preferibili all’Italia.
Alì rimane di nuovo da solo; era così che si era sentito quando ha perso suo fratello durante il viaggio. Sa che deve crescere in fretta, integrarsi e combattere i pregiudizi. Perciò studia, riga dritto, si impegna a capire gli altri nonostante pochi cerchino di capire lui, non perde mai il coraggio e l’ottimismo e, piano piano, senza mai smettere di sognare, ce la fa.