Gurdwara Sri Guru Hargobind Sahib

In Italia ci sono numerosi templi Sikh. Anche a Roma ve ne sono tantissimi e, anche se spesso poco visibili, raccontano di una comunità attiva e sempre più numerosa sul territorio.

Il Gurdwara “Sri Guru Hargobind Sahib” si trova nel quartiere di Casal Lumbroso ed è un luogo di culto e di ritrovo a Roma per i tanti sikh presenti nel territorio laziale.

Attivo come associazione dal 2008, è un tempio piccolo ma ricco di storia e tradizioni, che ospita alcune delle visite ai luoghi di culto proposte dal Centro Astalli alle scuole medie e superiori, nell’ambito delle attività didattiche di Dialogo interreligioso.

Pur non molto visibile dall’esterno, una volta entrati si può toccare con mano la sacralità di questo Gurdwara, “casa di Dio”. Qui vengono celebrate le festività più importanti come la Nagar Kirtan, letteralmente “kirtan nel quartiere”. Il termine Nagar Kirtan si riferisce al Sikh Sangat, ovvero una congregazione di Sikh, che canta inni sacri attraversando la città, il cui obiettivo è quello di portare il messaggio di Dio a tutte le comunità. Si tratta nello specifico di un corteo religioso particolarmente comune durante il mese di Vaisakhi (verso aprile) e si svolge in tutto il mondo, ovunque vi siano Sikh. Il corteo di Roma parte proprio da questo tempio per raggiungere il quartiere Esquilino.

Giorno di ritrovo per la comunità sikh in Italia è la domenica; la scelta non deriva da una regola religiosa ma permette alla vasta comunità di poter raggiungere il tempio, trattandosi, per molti fedeli, di un giorno di riposo. L’importanza del culto comunitario sta nel fatto di poter leggere insieme al celebrante il testo sacro Sri Guru Granth Sahib Ji -contenente gran parte della disciplina sikh, – tuttora considerato come l’ultimo e permanente guru-, a volte di difficile comprensione. Chi celebra il culto è allo stesso livello della comunità ma con un ruolo di maggiore responsabilità nei confronti dell’organizzazione delle attività del tempio e della lettura del testo sacro.

Ogni giorno, ad orari precisi come indicato dalle regole religiose, vengono lette le 5 o 7 preghiere giornaliere, e il Sri Guru Granth Sahib Ji viene fatto riposare la notte, in una stanza dedicata la Sach Khand, che significa “Paradiso” che viene pulita costantemente. Il Guru viene risvegliato verso le 3 del mattino.

Tappeti, stoffe e colori fanno da cornice alla sala di preghiera del tempio. In fondo e al centro, si trova l’altare con il libro sacro, davanti al quale ci si inchina appena si entra e a cui non si danno mai le spalle né si rivolge la pianta dei piedi, coperto da una stoffa tradizionale Rumalla, simbolo di regalità.

Davanti al Sri Guru Granth Sahib Ji ci sono le armi, di fondamentale importanza per ogni sikh. Vi è inoltre una panca Golak, dove i fedeli possono lasciare soldi per le offerte al tempio. Il baldacchino intorno al libro sacro è adornato con stoffe colorate Chndhoa, che sono anch’esse sacre. Tutt’intorno e appese sui muri, possiamo notare preghiere tratte dal libro sacro.

Durante il culto, gli uomini sono divisi dalle donne anche se non c’è una vera zona di divisione. Alla fine di esso avviene l’offerta, la Prashad; il cibo offerto al guru e ai fedeli consiste in burro, farina, zucchero e latte. Di notevole importanza è anche il Langar, la cucina comunitaria, aperta a tutti e ad ogni ora del giorno e della notte, costruita e mantenuta attiva grazie alle offerte dei fedeli. Il pasto, preparato e servito da volontari, si gusta seduti a terra sul pavimento, uno accanto all’altro. Condividerlo in questo modo significa trasmettere un senso di uguaglianza e fraternità, oltre l’appartenenza religiosa e lo status sociale.

Guardando l’altare, sulla sinistra vi è una zona dedicata alla musica e ai canti sacri chiamati Kirtan Sahab; il piedistallo che ospita gli strumenti deve essere rigorosamente più basso di quello del Sri Guru Granth Sahib Ji. Anche i musicisti sono seduti a terra dietro gli strumenti. Per lo stesso motivo si prega seduti a terra perché l’essere umano stesso non deve superare l’altezza del libro sacro.

In questo tempio, frequentato perlopiù da adulti, non vengono ancora proposti corsi di formazione su come leggere correttamente le preghiere, tipico invece dei templi più grandi. Sono svolte però attività musicali Kirtan, e la Gatka, l’arte marziale sikh.

Foto: Archivio Centro Astalli/Valentina Pompei

Il materiale didattico del Centro Astalli per l'assistenza agli immigrati ODV è disponibile esclusivamente per finalità educative, di ricerca o studio privato. I contenuti provenienti dal sito internet www.centroastalli.it devono essere accompagnati dalla citazione della fonte, tramite l’indirizzo web (URL) del testo.(2024)

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