La rivolta siriana giunta nel cuore di Damasco diventa sempre più violenta e sanguinaria, i combattimenti sono continuati per tutta la notte giungendo al sesto giorno consecutivo. L’offensiva dei ribelli ha dato luogo, in diversi quartieri di Damasco, a una risposta violenta da parte dell’esercito che ha intensificato le operazioni utilizzando armi pesanti e il dispiegamento dei carri armati. Il bilancio è tragico: nella sola giornata di ieri sono stati 248 i morti in tutto il Paese, secondo le cifre diffuse dall’Osservatorio Siriano per i Diritti dell’Uomo, che parla del “bilancio più pesante, per una sola giornata, da 16 mesi” di scontri.
Intanto si divide il Consiglio di Sicurezza ONU, bloccato dal veto di Russia e Cina che per la terza volta votano contro la risoluzione che prevedeva sanzioni contro il Regime di Bashar al-Assad.
“Le Nazioni Unite e la comunità internazionale avrebbero dovuto mostrarsi compatti e parlare con una voce sola per salvare molte vite umane”, è quanto dichiarato dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon che ha definito la mancata azione delle Nazioni Unite come “una licenza al massacro”.
Intanto l’Alto Commissariato dell’ONU per i Rifugiati ha espresso grave preoccupazione per il crescente numero di siriani in fuga dalle violenze nel Paese. La portavoce, Melissa Fleming parla di circa 1 milione di sfollati interni dall’inizio del conflitto, aggiungendo che circa 30mila siriani potrebbero aver attraversato la frontiera con il Libano nelle ultime 48 ore.