Il ministero dell’Interno, la Procura presso il Tribunale per i minorenni di Trieste e le altre autorità competenti “adottino tutte le misure necessarie affinché cessino definitivamente le riammissioni illegali alla frontiera italo-slovena nei confronti di richiedenti asilo e migranti, compresi i minorenni; siano pienamente applicate le norme previste dalla Legge Zampa sulla protezione dei minori non accompagnati, con particolare riferimento all’accertamento dell’età e al divieto assoluto di respingimento”.
A chiederlo un ampio cartello di associazioni: Centro Astalli, Amnesty International Italia, Asgi, Cespi, Cnca, Consiglio italiano per i rifugiati – Cir, Defence for Children International Italia, Emergency, Intersos, Oxfam Italia, Salesiani per il sociale, Save the Children Italia, Sos Villaggi dei bambini e Terre des Hommes alla luce di immagini e testimonianze drammatiche di migranti e rifugiati, fra cui minori non accompagnati e famiglie con bambini, abbandonati nella neve in condizioni disperate ai confini orientali dell’Unione europea.
Ad allarmare le organizzazioni sono infatti due direttive in materia di valutazione dell’età inviate il 31 agosto e il 21 dicembre 2020 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Trieste alla polizia di frontiera. “In contrasto con le garanzie sancite dalla Legge Zampa e dal Protocollo sulla determinazione dell’età approvato dalla Conferenza Stato-Regioni a luglio 2020 – spiegano le organizzazioni –, tali direttive autorizzano in via generale la polizia a considerare come maggiorenni i migranti intercettati al confine Italia-Slovenia che si dichiarano minorenni, rispetto ai quali la polizia stessa non abbia alcun dubbio circa l’età adulta, senza il vaglio giurisdizionale richiesto dalla legge”.
Una procedura che contrasta con il divieto di respingimento dei minori stranieri non accompagnati previsto dall’art. 19 Testo unico immigrazione, come modificato dalla stessa Legge Zampa.