Dall’inizio del conflitto armato tra Russia e Ucraina nel febbraio 2022, il Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (JRS) ha risposto alla crisi umanitaria attuando una rete coordinata di aiuti per fronteggiare l’emergenza, fornendo alloggi, sostegno psicosociale, istruzione e integrazione a coloro che sono stati costretti a fuggire dalle proprie case.
Attraverso il programma One Proposal il JRS Europe, insieme alla Rete Xavier, in collaborazione con ONG e partner locali, ha fornito assistenza a 100.765 ucraini in fuga dalla violenza. Il Programma, presentato nel luglio del 2022 e di durata triennale, si è posto fin dall’inizio l’obiettivo di rispondere in modo immediato all’emergenza umanitaria, garantendo un aiuto d’urgenza in Ucraina e nei Paesi vicini e provvedendo ai bisogni degli ucraini sfollati in tutta Europa.
Durante il primo anno del conflitto, la maggior parte delle attività di sostegno erano rivolte agli aiuti a breve termine, ma con il protrarsi degli scontri armati, il JRS ha istituito programmi a medio e lungo termine per promuovere l’integrazione dei rifugiati ucraini. Gli interventi a medio termine nel corso dell’ultimo anno, come gli alloggi e l’istruzione sono passati infatti dal 20% del 2022 al 52% nel 2023. L’incremento maggiore è avvenuto per i servizi a lungo termine, passando dal 10% nel 2022 al 31% nel 2023.
“Fin dal primo giorno, abbiamo accompagnato i rifugiati in fuga dalla guerra con una risposta olistica coordinata in Ucraina, nei Paesi vicini e in tutta Europa. Anche se non è più sulle prime pagine dei giornali, questa crisi è ancora in corso e noi siamo impegnati a fornire un sostegno a lungo termine”, ha sottolineano Alberto Ares SJ, direttore del JRS Europa.
Foto: Sergi Camara/Jesuit Refugee Service