Amnesty International e Unicef lanciano insieme l’allarme e denunciano quello che sta avvenendo in Etiopia.
Mentre il premier etiope Abiy Ahmed rilancia, con una chiamata alle armi, la necessità di combattere ancora le forze del Tigray, donne e bambini vengono uccisi e subiscono violenze.
“Più di 100.000 sono stati i nuovi sfollati a causa dei recenti combattimenti, che si aggiungono ai 2 milioni di persone già sradicate dalle loro case.
La gravità e la portata dei crimini sessuali commessi sono particolarmente scioccanti, equivalenti a crimini di guerra e forse a crimini contro l’umanità “.
Queste le parole del segretario generale di Amnesty Agnès Callamard, a margine della presentazione in queste ore del Rapporto nato da decine di testimonianze raccolte tra le giovani donne della regione devastata dalla guerra del Tigrai.
“La catastrofe umanitaria che si sta diffondendo nel nord dell’Etiopia è causata dal conflitto armato e può essere risolta solo dalle parti in conflitto. L’Unicef chiede a tutte le parti di porre fine ai combattimenti e di attuare un immediato cessate il fuoco umanitario. Chiediamo a tutte le parti di fare tutto ciò che è in loro potere per proteggere i bambini dai pericoli”.